La crisi del sistema partitico italiano è così evidente e tragica, per le conseguenze subite dai cittadini, dalle istituzioni e dalla politica, che ricordarne ancora una volta le cause ci sembra inutile: ciascuno di noi ha fatto le sue valutazioni!
Quello che serve non è cambiare pagina, come dicono in tanti, ma cambiare libro, cambiare sistema.
Quello che tutti dovremo fare è dare una nostra proposta e un fattivo impegno per realizzare da subito, da oggi, la svolta. Da oggi perché non c'è futuro per nessuno se non si lavora nel presente per una drastica modifica del nostro sistema politico ed economico.
Legge elettorale, responsabilità giuridica di partiti e sindacati, controlli di bilancio della Corte dei Conti, azzeramento dei doppi incarichi, meritocrazia e capacità come criterio di scelta, numero degli eletti e dei dipendenti negli enti locali corrispondente alle necessità del numero di abitanti e al Pil, drastica riduzione degli enti inutili e dei consigli di amministrazione delle società pubbliche e partecipate. Solo per citare alcune delle scelte urgenti che vanno fatte.
Ma la crisi è anche economica, a livello mondiale per non aver saputo gestire la mondializzazione ed aver accettato un sistema finanziario virtuale e senza controlli che ha in gran parte distrutto l'economia reale, a livello nazionale perchè la burocrazia, la corruzione, la confusione legislativa, l'incertezza del diritto, l'incapacità di rapportarsi correttamente all'Europa per lo sperpero dei fondi europei o il loro non utilizzo e l'insopportabile carico fiscale aggiunto ai costi di gestione (trasporti, mancanza di infrastrutture, sistema energetico) impediscono qualunque ripresa.
Ma non dobbiamo dimenticare la crisi morale della nostra società e del nostro Paese dove il lassismo, l'indifferenza, le piccole o grandi furberie e la scelta mediatica di dare più rilevanza ad alcuni temi pur importanti, ma di nicchia, ha di fatto distratto l'attenzione dell'opinione pubblica dai grandi temi che ci coinvolgono tutti, dall'operaio al dirigente, dalle generazioni più giovani a quelle più anziane.Un'Italia cloroformizzata per anni e oggi sull'orlo del baratro, senza che il sistema sia capace di offrire soluzioni che non siano nuove ulteriori tasse o avveniristici progetti telematici per i quali i più non sono attrezzati, deve risvegliarsi. E' ora che si svegli!
C'è allora una pacifica ma inesorabile rivoluzione culturale, politica ed economica da iniziare, senza creare steccati, ma anche senza i soliti compromessi utili a pochi e dannosi per tutti gli altri.
Non è più accettabile che il problema sia il numero dei voti alle elezioni, le percentuali di posti da assegnare agli 'amici': la politica deve porsi il problema dell'"assunzione di responsabilità", una responsabilità che dovrà assumersi ciascun cittadino che voglia proposte e progetti concreti e realizzabili non per l'interesse di un gruppo ma per il bene di tutta la collettività. Questo é lo spirito con il quale diamo vita a questa nostra iniziativa a prescindere da alleanze precostituite o comode, ma aperti al confronto e alla ricerca di sinergie tra la gente.
Ci sentiamo in dovere di farlo perché non abbiamo posti da difendere ma spazi di responsabilità da conquistare oggi per potere contribuire a costruire il domani. Lo facciamo con tutta la malinconia di chi ha visto finire nel nulla tante speranze e con la speranza e la passione che negli anni ci hanno sempre sorretto.
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