Elly Schlein, ex europarlamentare uscente e uno dei punti di riferimento per la sinistra ecologista italiana, è stata ospite negli studi di Fanpage.it. Dopo la scelta di non ricandidarsi ha messo la esperienza e il suo ruolo anche da fuori le istituzioni alla ricostruzione di “un progetto ecologista e progressista”, di cui “nella società c’è grande richiesta” ma che “la politica ancora non riesce ad interpretare”.
L’ex europarlamentare è tra le promotrici di un piano straordinario d’investimenti per la riconversione ecologica, con l’obiettivo di fermare i cambiamenti climatici e promuovere un modello di sviluppo sostenibile, tenendo insieme la giustizia sociale e quella climatica. Un ‘Green New Deal’ per l’Italia e per l’Europa come quello promosso da Bernie Sanders e Alexandra Ocasio Cortex negli Stati Uniti. Un piano da 500 miliardi l’anno le cui risorse andrebbero prese colpendo l’evasione fiscale a livello continentale garantita alle grosse multinazionali.
Schlein è stata tra i protagonisti del negoziato per la riforma del Regolamento europeo di Dublino per il gruppo dei Socialisti e Democratici, con l’obiettivo di garantire una gestione collegiale dei flussi migratori e un’equa ripartizione dei richiedenti asilo. “Al tavolo negoziale non abbiamo mai visto però nessun esponente della Lega, mentre il M5s ha votato con l’Ungheria, l’estrema destra e i paesi del blocco di Visegrad contro ogni piano di ricollocamento e solidarietà europea”, spiega.
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