Ferrandin - Due quintali di rame - già pulito e pronto per essere immesso sul mercato - è il bottino trafugato in località Varisana, in agro di Ferrandina, da un 36enne e un 30enne, entrambi ferrandinesi con precedenti penali, che sono stati arrestati dai Carabinieri.
I due sono stati intercettati, nel corso di un normale servizio di controllo del territorio, mentre erano a bordo di una Lancia Lybra nella quale sono stati rinvenuti cinque sacchi di juta contenenti il rame, due cassette con mezzi idonei a tranciare i cavi di rame e tre dosi di eroina. Le successive perquisizioni hanno permesso di rinvenire presso l'abitazione di uno dei due anche un bilancino di precisione che è stato sottoposto a sequestro.
Il furto è avvenuto nella zona industriale di Ferrandina, in un'area non distante dai campi fotovoltaici già in passato oggetto di "visite" da parte di ignoti ladri che ne avevano smontato le centraline.
I due sono stati arrestati con l'accusa di ricettazione e, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Matera Alessandra Susca, sono agli arresti domiciliari.
I dettagli della vicenda sono stati resi noti in mattinata dal Maresciallo Aiutante Cosimo Campa, comandante del N.O.R. della Compagnia di Pisticci e dal Luogotenente Vincenzo Zaltini, comandante della Stazione di Ferrandina.
Il rame viene pagato intorno a 4 euro al chilo e, se fosse stato venduto, avrebbe fruttato un ricavo oscillante tra i 2000 e i 2500 euro: questo, però, sarebbe stato solo il primo passaggio della filiera. Nel 2012, nello stesso periodo, ci fu un altro arresto per un reato simile e nell'occasione furono rinvenuti ottanta chili di rame occultati sotto un cavalcavia lungo la Basentana. Qualche mese prima due persone che approfittavano dello smantellamento di un'azienda, sempre nella zona industriale di Ferrandina -- un'area quasi del tutto dismessa - portarono via circa due quintali di rame anche in quel caso.
Quello dell'oro rosso è un vero e proprio business tanto che i furti di rame stanno assumendo i connotati di un fenomeno in continua ascesa. In Italia, nel 2012 è stato istituito l'Osservatorio nazionale sui furti di rame, presieduto dal vice direttore generale della pubblica sicurezza, Francesco Cirillo.
Come ormai noto, il fenomeno dei furti di rame crea particolare disagio perché, non di rado, provoca l'interruzione di servizi pubblici essenziali con ripercussioni di natura economico-sociale di particolare rilievo e possibili implicazioni di ordine e sicurezza pubblica.
Sull'accaduto proseguono le indagini dei Carabinieri al fine di individuare eventuali fiancheggiatori o i possibili acquirenti.
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