Spettacolo teatrale
Regia Tatiana Alescio
Scene e costumi Mary Accolla
Direttore di scena Antonio Paguni
Bozzetto scenografico Rita Ann Susino
con:
Rosalba Cosentino, Salvo Partescano, Pippo Rizza, Lucia Giudice, Peppe Cottone, Donna Carpinteri, Sergio Molino, Peppe Cassia, Jody Mauceri, Rita Ann Susino, Ivana Dell'Albani,Alfredo Sapienza, Aurora e Beatrice T.
Note di regia:
È un giorno qualunque della settimana... ma non è certo un giorno "qualunque" nella vita di Teresa che attende di riabbracciare il fratello dopo un anno di... di... insomma "di manicomio!!" Michele, o meglio, Michè, come ama chiamarlo lei, non è pazzo, sia chiaro!!... è un po' "stravagante" nei comportamenti, ecco tutto! E così è stato meglio, (necessario!) farlo curare da chi di queste cose se ne intende... ma senza farlo sapere in giro! Queste sono "condanne" (e "vergogne" negli anni 70 in cui è temporalmente collocata la nostra storia) che vanno taciute, omesse alla società. Allora Teresa sceglie di dire che suo fratello è partito per affari, mentre nel suo intimo continua a sperare che la sua vita, semplice, di vedova senza figli, possa presto tornare a colorarsi dei toni della normalità... quelle sfumature d'affetto e quotidianità che solo Michè è in grado di donarle.
E così Michele torna e ritrova tutto come lo aveva lasciato, ma ad essere diversi sono gli "occhi" con cui adesso guarda il mondo, la casa tanto desiderata, la sorella che non sa più comprenderlo, la società che corre corre, a volte scappa... ma dove? da chi?
C'è tanta confusione nella sua testa: la gente parla in modo non appropriato e crea continuamente equivoci... le forme di ciò che lo circonda sono irregolari e tutto è così sterile... e bianco!!
Michele esce dalla "struttura" che per un anno lo ha ospitato, ma la struttura non riesce ad uscire dalla sua mente; torna, per meno di 24 ore, a confondersi tra parenti e amici: lo accolgono gioia, risate, affetto, ma anche urla, indifferenza, curiosità e diffidenza... ed in questo bailamme non si capisce più chi sia davvero il "pazzo"!
Una commedia brillante dunque che s'imbatte in un tema molto contorto, la "follia", che in realtà di brillante avrebbe ben poco, se non fosse per quel genio di Eduardo, che da sempre riesce a destreggiarsi, in maniera rispettosa, seppur leggera, nei meandri di temi scottanti, difficili, emarginanti.
Un viaggio affascinante in un mondo oscuro che paradossalmente nella sua tragicità è un impareggiabile spalla per l'ironia più sottile e la riflessione più profonda.
T. A.
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