Il Kries, il falò di San Giovanni, é l’antica festa propiziatoria del Solstizio d’Estate nella quale il Kries, il falò, prolunga nella notte la luce del giorno più lungo dell’anno, il 24 giugno.
Siamo a Tribil Superiore (UD): nel falò vengono bruciati i vecchi Kries ormai secchi, le ghirlande di fiori di campo che si mettono sull’uscio di casa e della stalla a protezione della famiglia e degli animali.
Questo video di Erica Barbiani sul Kries fa parte dell’allestimento del Museo Etnografico del Friuli, che nella sua prestigiosa sede di Palazzo Giacomelli a Udine approfondisce in particolare gli aspetti legati alle testimonianze della cultura tradizionale quali la religiosità popolare, la vita quotidiana domestica e del lavoro, il vivere in comunità, ma anche la storia della tradizione tessile e dell’abbigliamento.
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Il racconto al Museo Etnografico del Friuli parte dal fogolâr (focolare) e dalla simbologia del fuoco. Il fogolâr, spazio della casa e cuore pulsante della vita quotidiana dove si cucinava, ci si scaldava e si raccontavano storie, aveva una funzione talmente importante che è diventato il simbolo della dimensione comunitaria friulana, anche per le comunità emigrate all’estero: le associazioni, diffuse in tutto il mondo, di emigrati originari del Friuli Storico e dei loro discendenti prendono proprio il nome di fogolârs furlans. Ma il fuoco è presente anche in altre tradizioni popolari, come i falò propiziatori (pignarul e Kries) e il lancio di rotelle di legno infuocate per augurare fortuna alle coppie del paese (Tir des Cidulis).
Il Museo Etnografico del Friuli affronta anche il tema del sacro, della medicina nella cultura popolare, della musica come momento rituale che scandisce i ritmi feriali e festivi, del gioco, della tradizione del mobile, di una portante risorsa prodotta dai boscaioli, l’approvvigionamento del legno. L’ultima parte del percorso è completamente dedicata all’abito.
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