Come ho scritto nel mio libro "La Felicita' ha il sapore della salute" edito da Slow Food Editore le diete iperproteiche sono dannose per la salute dell'uomo e dell'ambiente.
Estratto dal libro:
"Siamo in un momento storico in cui la gente ritiene di mangiare bene se consuma una fettina di carne o pesce e qualche vegetale, scartando i carboidrati. È una cosa che sento ovunque e che molti dietisti prescrivono in tutto il mondo.
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Tutto questo sospinto da un erronea percezione che mangiare più proteine e’ fondamentale per perdere o prevenire l'aumento di peso e per aumentare la massa muscolare.
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I dati scientifici, però ci raccontano un’altra realtà. I risultati di grossi studi epidemiologici suggeriscono che coloro che consumano diete iperproteiche hanno una più altra probabilità di diventare obesi e diabetici, e di morire di patologie cardiovascolari. Per esempio, il rischio di sviluppare diabete mellito di tipo 2 aumenta del 20-40% per ogni 10 g di proteine consumate, quando si supera i 64 grammi al giorno. Inoltre, diversi studi clinici randomizzati ben eseguiti dimostrano che le persone che assumono diete iperproteiche (25% di energia da proteine) non hanno guadagnato meno peso o più massa magra di coloro che hanno seguito una dieta contenente il 15% di energia da proteine. Consumare tante proteine di per se non aumenta la massa muscolare; e’ fondamentale associare tanto esercizio fisico in palestra per ottenere dei risultati degni di nota. No pain, no gain!
Infine, iniziano a esser pubblicati studi clinici sperimentali che suggeriscono un potenziale effetto pro-cancro ed pro-invecchiamento di queste diete iperproteiche. Bettina Mittendorfer della Washington University di St.Louis ha dimostrato che le donne obese che perdono peso con una dieta ipocalorica ma iperproteica (1.3 grammi di proteine per kg di peso corporeo), a differenza di coloro che perdono lo stesso peso con una dieta ipocalorica normo-proteica (0.8 g di proteine per kg di peso corporeo), non migliorano l’insulino sensibilità. Insomma, i danni legati all’obesità, come per esempio l’iperinsulinemia compensatoria e l’insulino resistenza, rimangono nonostante queste persone abbiano fatto registrare una consistente riduzione del peso e del grasso viscerale. Ricordiamoci che l’iperinsulinemia, stimolando cronicamente la insulin/IGF-1/TOR pathway, promuove cancro ed invecchiamento accelerato.
Infine, e’ stato dimostrato che la trasformazione dell’L-carnitina e della colina (2 nutrienti di cui sono ricchissimi la carne, i formaggi e le uova) nel metabolita TMAO da parte dei batteri intestinali aumenta del 20% il rischio di sviluppare l’infarto del miocardio, indipendentemente dagli altri fattori di rischio cardiometabolico tradizionali. Livelli elevati di TMAO inducono infiammazione vascolare e aumentano il rischio di trombosi. In uno studio recente, si e’ visto che gli individui con elevati livelli sierici di colina o l-carnitina hanno un rischio doppio di non riuscire a perdere peso in risposta ad una dieta ipocalorica. Al contrario, gli individui in sovrappeso ed obesi che hanno mostrato una diminuzione dei livelli di colina o l-carnitina hanno ottenuto maggiori miglioramenti del metabolismo energetico e di riduzione dell'adiposità in risposta ad una dieta ipocalorica, suggerendo che tali metaboliti sono predittivi della risposta individuale alla restrizione calorica.
Lavori scientifici:
2: Pili R, Fontana L. Low-protein diet in cancer: ready for prime time? Nat Rev
Endocrinol. 2018 May 15. doi: 10.1038/s41574-018-0028-y. [Epub ahead of print]
3: Simpson SJ, Le Couteur DG, Raubenheimer D, Solon-Biet SM, Cooney GJ, Cogger
VC, Fontana L. Dietary protein, aging and nutritional geometry. Ageing Res Rev.
2017;39:78-86.
4: Fontana L, et al. Decreased Consumption of Branched-Chain
Amino Acids Improves Metabolic Health. Cell Rep. 2016;16(2):520-530.
5: Yang L, Licastro D, Cava E, Veronese N, Spelta F, Rizza W, Bertozzi B,
Villareal DT, Hotamisligil GS, Holloszy JO, Fontana L. Long-Term Calorie
Restriction Enhances Cellular Quality-Control Processes in Human Skeletal Muscle.
Cell Rep. 2016 Jan 26;14(3):422-428.
6: Fontana L, Partridge L. Promoting health and longevity through diet: from
model organisms to humans. Cell. 2015 Mar 26;161(1):106-118.
7: Fontana L, et al. Dietary protein restriction inhibits tumor growth in human
xenograft models. Oncotarget. 2013 Dec;4(12):2451-61.
8: Longo VD, Fontana L. Calorie restriction and cancer prevention: metabolic and
molecular mechanisms. Trends Pharmacol Sci. 2010 Feb;31(2):89-98.
9: Fontana L, Weiss EP, Villareal DT, Klein S, Holloszy JO. Long-term effects of
calorie or protein restriction on serum IGF-1 and IGFBP-3 concentration in
humans. Aging Cell. 2008 Oct;7(5):681-7.
10: Fontana L, Klein S, Holloszy JO. Long-term low-protein, low-calorie diet and
endurance exercise modulate metabolic factors associated with cancer risk. Am J
Clin Nutr. 2006 Dec;84(6):1456-62.
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