Scilla non è solo una bellissima località balneare. Ha un'anima letteraria, legata alle leggende cantate dal poeta Omero nell'Odissea, opera tra le più grandi della classicità greca. Ed una grande storia: il castello, fu teatro di epici scontri.
IL MITO
La bellezza di Scylla, ninfa del mare dagli occhi azzurri, fece innamorare il figlio del dio Poseidone, ma la fanciulla rifiutò la corte del semidio, che era per metà pesce. Cosiccé, questi chiese alla maga Circe di preparare una pozione perché il suo sentimento venisse ricambiato. Ma Circe, che era gelosa di lui, con un sortilegio contaminò le acque di Zancle (attuale Messina), dove la bella ninfa calabrese soleva immergersi.
La poveretta vide il suo bel corpo trasformarsi, in quello di un mostro marino, le gambe moltiplicarsi in tentacoli e delle teste di cane spuntare dal suo corpo e per l'orrore andò a nascondersi sotto il grande scoglio. Da allora, secondo l'antica leggenda, Scilla andò terrorizzando i marinai di passaggio.
LE SPIAGGE E LE FRAZIONI SCILLA
Numerose spiagge lambite da un mare terso dai bellissimi fondali, sorgono Scilla: la più centrale e frequentata è quella di Marina grande, lunga un chilometro. Gradevole la spiaggia , abbastanza ampia e di ghiaia fine, non appiccicosa.
E' normale trovare bagnanti ad Ottobre e, nelle giornate di sole, anche a Novembre, quando la temperatura rimane sui 20°C ed il mare è ancora tiepido. Una spiaggetta con bagno è presente anche nel borgo di Chianalea, dalla parte opposta del promontorio scillese. A circa un chilometro in linea d'aria, c'è la stupenda baia di Punta Pacì.
A pochi chilometri, c'è la frazione di Scilla, Favazzina, un'accogliente stazione balneare.
Pur non essendo le spiagge particolarmente estese, è sufficiente spostarsi di pochi chilometri per trovarne di altre, non sempre agevoli, ma caratteristiche e riservate, verso Cannitello a Sud, oppure verso Bagnara a Nord.
Frazioni di Scilla sono, oltre Chianalea e Marina Grande, San Rocco, la parte alta dove sorge l'omonima piazza panoramica, e poi Melia e Solano, sulle pendici aspromontane.
LA STORIA
Il primo insediamento a Scilla risalirebbe all'epoca della guerra di Troia (1250 a.c.), erano per lo più pescatori, come gran parte degli abitanti dei periodi successivi, che la scelsero per la pescosità dei suoi litorali.
La prima fortificazione, "Oppidum Scyllaeum", risale al tempo della Magna Grecia, V secolo a.C., quando Anassilao e i successivi tiranni contrastarono le incursioni dei pirati tirreni.
Anche successivmaente, questa rocca fu teatro di fatti epici: lo scontro tra i romani e Pirro, durante le guerre puniche, l'occupazione da parte di Spartaco durante la rivolta degli schiavi, la reazione di Ottaviano Augusto, che vi trovò rifugio, contro Pompeo.
In epoca medioevale Scilla ed il suo maniero vissero, come Reggio, il susseguirsi delle occupazioni normanne, sveve, angioine. Infine Paolo Ruffo ristrutturò il maniero, usandolo come dimora.
Il commercio locale, basato sula pesca, rimase fiorente fino al 1783, anno del terremoto che azzerò l'economia locale danneggiando il castello.
Dai primi anni dell' 800 divenne invece proprietà demaniale. Oggi le sue sale vengono utilizzate per tenere mostre e riunioni.
Scilla ha un discreto afflusso turistico, per lo più locale, ma anche dall'estero. Fiorente ed antica l'arte della pesca al pesce spada, prodotto dal sapore molto apprezzato, che da qeuste parti viene servito fresco.
L'inefficienza dei collegamenti tra Reggio ed il resto d'Italia, condiziona molto il potenziale sviluppo del settore. Tuttavia, chi visita il luogo rimane impressionato dalla varietà della sua bellezza e dall'atmosfera intima dell'antico borgo dei pescatori di Scilla, Chianalea.
Articolo, riprese e montaggio: Cesare Minniti
SITO WEB: www.veritasnews24.it
FACEBOOK: www.facebook.com/veritasnews24
EMAIL: veritasnews24@gmail.com
Ещё видео!