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Occorre sapersela cavare con le mani sulla roccia, e gli inesperti devono essere fatti salire in cordata. La parte bassa è esposta alla caduta di sassi. Si deve fare attenzione, ed è bene indossare il casco. A piedi si segue il viottolo che tocca il Giardino Botanico e l’Osservatorio e prosegue verso il rifugio Duca degli Abruzzi. Al primo bivio si va a destra sul sentiero (segnavia 3) che traversa ai piedi della Cresta della Portella ed entra in una conca dominata dal Monte Aquila. Dei tornanti su terreno ripido portano alla Sella di Monte Aquila (2335 m, E381553-N4701437, 0.45 ore).
Al bivio sul valico si lasciano a sinistra i sentieri per il rifugio Garibaldi, il rifugio Franchetti, la Sella del Brecciaio e la via normale del Corno Grande, e si sale a destra sul crinale (segnavia 104 e 4), in direzione di Monte Aquila. Più avanti il sentiero traversa a sinistra e raggiunge a mezza costa la Sella di Corno Grande (2421 m, E382023-N4702218), affacciata sulla Valle dell’Inferno.
Una ripida e faticosa salita per ghiaie, dove occorre scegliere la traccia di sentiero più comoda, porta alla base del visibilissimo Sassone (2500 m), e a una cresta orizzontale di rocce e ghiaie. Sulla cresta, o sulla sua sinistra, si raggiunge un bivio (2600 m, E382036-N4702728, 1.30 ore) alla base del ripido e roccioso versante Sud della montagna. Verso est, da qui, si ammira un bel panorama sulla profonda Valle dell’Inferno e sulla costiera del Monte Camicia e del Monte Prena.
Si lascia a destra il sentiero attrezzato che traversa verso il Bivacco Bafile, e si inizia a salire direttamente in un profondo canalone roccioso, indicato da triangoli verdi e che offre dei facili e divertenti passaggi di arrampicata (I grado).
Un canalino porta a destra a una terrazza alla base di una paretina più compatta. È anche possibile evitare il canalone iniziale e salire sulla verticale del bivio, per tracce di sentiero a zig zag e facilissime rocce.
Si ritrovano i segnavia alla base della paretina. La si supera raggiungendo e seguendo un canalino (15 m, II grado all’inizio), si continua per un canale più profondo (passo di II grado all’uscita) e si sbuca su un pendio ghiaioso. Seguendo i segni ci si sposta verso sinistra, si imbocca un canale di roccia friabile, si piega verso destra per una rampa e si raggiunge un intaglio affacciato al di là su un profondo canalone.
Si supera una placca di roccia compatta (II grado), si traversa a destra con una spaccata un po’ esposta e si prosegue per un elementare canalino ghiaioso. Rocce e tracce di sentiero sulle ghiaie portano alla Vetta Occidentale del Corno Grande (2912 m, E382141-N4703078, 1 ora). Stefano Ardito la descrive nella guida Sentieri nel Parco Nazionale Gran Sasso-Laga.
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