La Terra “ha la febbre”: è l’uomo ad avergliela procurata e le conseguenze stanno diventando sempre più devastanti e irreversibili. Quando si parla di cambiamenti climatici non si ragiona solo di un mondo in cui “si suderà di più” ma di un insieme di effetti a cascata che si potenziano a vicenda, alimentando spirali che portano a diseguaglianze crescenti e sempre più intollerabili. I cambiamenti in corso spingono a un aumento del numero di conflitti, a flussi migratori già oggi inarginabili, desertificazione e, in uno scenario sempre più paradossale, allagamenti.
Il fisico del clima Antonello Pasini parte dall’analisi scientifica degli elementi in gioco, illustrando la complessità dei modelli di analisi, fino a presentare casi simbolo e paradigmatici delle conseguenze che i cambiamenti climatici stanno portando a livello globale e delle possibili azioni che, sempre a livello mondiale, è possibile intraprendere per provare una decisiva, e fondamentale, inversione di rotta (o almeno una significativa mitigazione delle cause scatenanti e dei conseguenti effetti). Comprendere la rilevanza della posta in gioco può aiutare a ragionare di scenari presenti e futuri con particolare attenzione alla ricerca della pace che passi da una migliore equità e ritrovata cooperazione a livello internazionale.
L'appuntamento è per venerdì 10 marzo alle ore 20,15 (è raccomandata la prenotazione del posto tramite il form in fondo alla pagina).
Antonello Pasini è e ricercatore all'Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche e referente scientifico dell’area tematica di ricerca “Modellistica atmosferica a scala regionale e globale”, autore di molti articoli scientifici e di tre libri sul clima e la modellistica climatica, coordinatore di molte attività scientifiche ed editoriali, autore del blog Il Kyoto fisso sulle pagine web dell’edizione italiana di Scientific American (Le Scienze)
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