In fisica quantistica la non-separabilità, ovvero le correlazioni tra quantità fisiche a qualsiasi distanza è definita dal termine entanglement quantistico, fenomeno in cui due o più particelle che si siano trovate in interazione reciproca per un certo periodo, anche se separate spazialmente, rimangono in qualche modo legate indissolubilmente (entangled), nel senso che quello che accade a una di esse si ripercuote istantaneamente anche sull'altra, indipendentemente dalla distanza in cui si trovano.
Un esperimento fu condotto nel 1997 su due fotoni legati tra loro. Entrambi furono inseriti in una macchina speciale che aveva il compito di separarli fino ad una distanza di 14 miglia.
Un altro esperimento è quello condotto su due elettroni che orbitano nello strato più esterno di un atomo. Entrambi hanno la caratteristica di mantenere i loro spin sempre in direzione opposta. L'orientamento deve essere opposto per poter stare simultaneamente in quella stessa zona. Quello che è stato osservato è che qualunque sia il valore dello spin assunto da uno dei due elettroni, il valore assunto dall'altra particella è sicuramente opposto al primo e questo non accade solo quando i due elettroni sono vicini, ma accade a qualunque sia la distanza tra loro.
Da questa prove si studiò l'entanglement, perchè fu riscontrato che due particelle "entangled" seppur a 14 miglia di distanza, continuano ad agire come se fossero rimaste unite. Gli scienziati si chiesero se l'informazione viaggi infinitamente rapida oppure in realtà i due elettroni siano ancora connessi tra di loro. La riposta è che è proprio il campo di energia che le mantiene collegate tra loro. Le particelle sono collegate così come lo è ogni elemento, ogni essere nel nostro universo. Alle origini secondo la teoria del Big Bang, l'universo era una piccola particella di materia che sarebbe poi stata soggetta ad un'esplosione. Tale esplosione e i vari cambiamenti subiti lo hanno separato e modificato fino a renderlo come oggi lo vediamo. Secondo il fenomeno dell'entanglement, lo spazio è solo l'illusione che ogni particella sia separata da tutte le altre. Come per i due fotoni, ogni particella ed ogni essere, rimangono in connessione tra loro, grazie al campo energetico infinito.
Il fenomeno dell'entanglement rende concreti e spiegabili fenomeni come la telepatia e altre facoltà definite paranormali. Un tipico esempio di Telepatia nel quotidiano, riguarda l'improvviso incontro, la ricezione di una telefonata da una persona che non vedevamo da tempo ed alla quale stavamo pensando proprio in quel preciso istante. Questi casi non sono casualità, perché le due persone entangled sono in connessione e il pensiero di una influenza l'altra. Questi semplici esempi di fenomeni telepatici si manifestano con maggior frequenza nell'ambito degli affetti e dei forti vincoli familiari, ad esempio tra gemelli, moglie e marito, o in una forte amicizia. Questa particolare forma di telepatia viene chiamata "Risonanza Interpersonale" e risulta in grado di comunicare a distanza le nostre emozioni.
L'entanglement quantistico è alla base di tecnologie emergenti come i computer quantistici e la crittografia quantistica e ha permesso esperimenti relativi al teletrasporto quantistico, su cui si appuntano le speranze di nuove tecnologie. Una spettacolare applicazione del fenomeno dell'entanglement è il teletrasporto quantistico. Nel teletrasporto quantico ciò che viene teletrasportato sono le "caratteristiche" (gli stati quantici) che contraddistinguono una singola particella, ad esempio un fotone (la particella fondamentale della luce). Nel 1997 due gruppi di ricerca - uno diretto da Anton Zeilinger a Vienna, l'altro da Francesco De Martini a Roma - riuscirono a teletrasportare un singolo fotone. La non separabilità delle particelle subatomiche può essere spiegata sulla base dell'idea che esistano diversi livelli nella realtà fisica e che, nel livello più profondo, siano le onde associate alle diverse particelle a legarle tra di loro in una fitta rete, in una sorta di interezza continua.
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