Immaginate un pianeta di ghiaccio che ruota nello spazio con temperature anche di -20 gradi centigradi all’equatore e una copertura gelata, spessa più di un chilometro che ricopre quasi tutti gli oceani e le terre emerse. Il cielo è limpido, senza nuvole, tutto il pianeta è uno sterminato deserto di ghiaccio in apparenza senza vita. Bene, probabilmente 700 milioni di anni fa questo avrebbe dovuto essere l’aspetto della Terra, molto diverso dal pianeta blu e accogliente a cui siamo abituati.
Il nostro pianeta, secondo questa ipotesi detta della Terra palla di ghiaccio, è rimasto congelato per qualche milione di anni e naturalmente la vita ha rischiato di estinguersi. Sembra il soggetto di un film di fantascienza, ed invece potrebbe essere la vera storia di un nostro lontano e gelido periodo climatico.
L’ipotesi della Terra palla di ghiaccio è una teoria scientifica molto interessante, elaborata per spiegare certe anomalie rilevate dai geologi nelle rocce di tutto il mondo: ad esempio la presenza di detriti glaciali inseriti in depositi che allora si trovavano a livello del mare nei pressi dell’equatore.
Una simile fase glaciale può essere stata causata solo da fattori astronomici o esterni, quali ad esempio una forte diminuzione nell’attività solare o la caduta di uno o più asteroidi o comete di grandi dimensioni capaci di offuscare il cielo di tutto il Pianeta per diversi anni.
Però c’è da dire che una parte del mondo scientifico è dubbioso su questa teoria, infatti se fosse vera i primi organismi, dai quali discendiamo anche noi, sarebbero riusciti a sopravvivere a stento, e magari l’evoluzione si sarebbe addirittura fermata. Una glaciazione così intensa avrebbe dato il via un circolo vizioso: tanto ghiaccio, oltre a abbassare le temperature, avrebbe favorito anche una maggiore riflessione delle radiazioni solari, dunque ancora più freddo. E la Terra avrebbe rischiato di rimanere per sempre prigioniera dei ghiacci.
Ma come avrebbe fatto poi la Terra a liberarsi da questo gelido mantello? L’ipotesi più accreditata riguarda l’immissione di grandi quantità di anidride carbonica nella atmosfera da parte di potenti eruzioni vulcaniche che avrebbero determinato un "effetto Serra", in grado di sciogliere rapidamente il ghiaccio e riscaldare il nostro pianeta.
Una volta che gli Oceani si fossero liberati dal ghiaccio, avrebbero di nuovo assorbito parte della CO2 atmosferica, raffreddando parzialmente le temperature e dando origine ad uno stato di equilibrio, con i ghiacci presenti solamente alle latitudini polari.
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