Signor Presidente, abbiamo presentato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Toninelli, non perché ci piaccia questo strumento, ma perché è l’unico in grado di intervenire in tempo utile – sempre che sia discussa appunto in tempo utile – rispetto a scelte che possono far perdere nell’immediato all’Italia 300 milioni di euro di finanziamenti dall’Unione europea. (Applausi dal Gruppo FI-BP).
Oltre a tutti i miliardi che perderemmo nel caso si mantenesse la posizione di contrarietà alla linea ad alta velocità che colleghi l’Italia alla Francia e non già semplicemente il Piemonte a Lione, come ha sottolineato il Ministro, dimostrando di non avere una grande idea del complesso delle infrastrutture del nostro Paese: è il collegamento dell’Italia con la Francia e con i grandi traffici di merci e di persone a livello internazionale. In altre parole, si tratta di decidere se essere nella parte più produttiva, più avanzata, che possa avere maggiori prospettive di sviluppo nel nostro Continente, oppure restare nella parte emarginata. I dati sull’evoluzione del prodotto interno lordo dimostrano che già oggi, grazie a questo Governo, siamo nella parte emarginata.
Dobbiamo assolutamente impedire al Governo di tagliare le gambe al progresso nei prossimi dieci, vent’anni. (Applausi dal Gruppo FI-BP). Dobbiamo avere un centesimo della lungimiranza che ebbe Camillo Cavour negli anni Cinquanta dell’Ottocento, che ebbe quel Parlamento. (Applausi dal Gruppo FI-BP). Per questo abbiamo presentato la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Toninelli; non tanto nei confronti della sua persona, che pure ci ha abituati a una serie di atteggiamenti che ci possono lasciare perplessi, ma per questo aspetto specifico, ossia il suo no, ribadito in tutti i modi e con tutti i pretesti, alla linea ad alta velocità.
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