La variabilità, quindi l'aumentare ed il diminuire nel tempo, delle corrente elettrica, ed in generale di cariche elettriche, genera delle onde, come ad esempio le onde del mare. In questo caso vengono dette onde elettromagnetiche. La frequenza di questa variazione, cioè quante volte in ogni secondo l'onda aumenta, e quante volte diminuisce è la frequenza in Hertz. Ad esempio nei cavi elettrici di casa la frequenza è 50 Hertz e quindi in ogni secondo, si modifica 50 volte.
A seconda della frequenza abbiamo i campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza, che si differenziano molto tra loro.
In quelli a bassa frequenza, cioè quelli per intenderci tipicamente 50 Hz , il campo elettromagnetico è scisso in campo elettrico e campo magnetico e tra questi due quello più pericoloso è quello magnetico. Questo produce delle correnti indotte nel corpo circa 10 volte maggiori di quello elettrico. Per inciso, la diffusione delle correnti interne derivanti dal campo elettrico si localizza maggiormente verso le gambe poichè sono più vicine al suolo, dove c'è un contatto diretto con il terreno.
In quelli ad alta frequenza, cioè quello ad esempio generato dal router wifi ad esempio 2,45 GHz, il campo elettrico e quello magnetico sono fusi tra loro, sono indistinguibili separatamente, e si parla di campo elettromagnetico in generale.
Come si misurano?
Occorrono degli strumenti con delle sonde, ovvero delle specie di antenne che catturano e misurano le intensità. Le sonde sono calibrate per frequenza, per cui ad esempio quelle per la bassa frequenza non riescono a fornire un valore utile nell'alta frequenza e viceversa. Le unità di misura principali, a cui consiglio di prestare maggiore attenzione, sono:
- L'intensità del campo in V/m;
- L'induzione magnetica del campo in bassa frequenza in micro Tesla
- La densità di potenza in W/m2
Faccio un esempio per fa comprendere il concetto di intensità del campo in V/m; se noi mettiamo i nostri piedi alla distanza di un metro tra loro, e abbiamo ad esempio una misura di 1,5 V/m, allora tra i nostri piedi c'è una differenza di potenziale di 1,5 Volt, come quella che c'è in una pila stilo.
Il limiti sono dei campi elettromagnetici sono purtroppo frammentati e spesso disuniformi anche in termini di unità di misura.
Esistono limiti per la popolazione, limiti per i lavoratori e anche limiti per gli apparecchi.
Poi c'è una differenza tra limiti di esposizione, che non possono essere superati e limiti di qualità, che sono più bassi e che rappresentano un livello massimo di riferimento.
Per la propria tutela consiglio di tenersi al di sotto dei valori di:
- 6 V/m e 100 mW/m2 per i campi ad alta frequenza
- 0,4 micro Tesla per i campi a bassa frequenza.
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ATTENZIONE: novità legislativa - a seguito della Legge 214/2023 a partire dal 29/04/2024 il limite è passato da 6 V/m a 15 V/m.
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L'A2C da tempo effettua misurazione dei campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza e fornisce supporto sia a chi voglia monitora il rischio a casa propria e sia in contesti di tipo industriale.
Sommario
0:00:00 - Introduzione ai campi elettromagnetici
0:00:59 - Le differenze tra campi a bassa e alta frequenza
0:02:08 - Come si misurano
0:03:23 - I limiti
0:04:08 - Conclusioni
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