Quando questo incubo finirà, avremo tutti una gran voglia di viaggiare. E forse, visto che saremo senza soldi (almeno io sicuramente), scopriremo che anche dietro casa ci sono posti che danno senso alle nostre giornate, donandoci ore di pace ed emozioni inaspettate. Forse interverrà anche un senso etico di solidarietà nei confronti della nostra terra e saremo più inclini a riconsiderare il famoso “turismo a km 0”. Uno dei primi giretti dietro casa che voglio rifare è la dorsale del Cansiglio, la strada che parte dal passo della Crosetta, nel territorio di Caneva, e arriva a Piancavallo, attraverso un lungo teorema di malghe e pascoli. In un'ora di auto dal centro di Pordenone si arriva su questo lungo ballatoio che taglia trasversalmente le nostre prealpi. In mezzo alle nuvole, con lo scampanio degli animali al pascolo, che fa da morbido e costante sottofondo, ci si trova in questa Arcadia affacciata sulla pianura, dove, in giornate di cielo terso, l'occhio può spaziare fino alla laguna di Venezia e la mente è libera di divagare. Volendo si può allungare il viaggio fino a Barcis e al suo lago attraverso la Val Caltea.
Il Friuli è una terra strana, forse unica. In mezz'ora passi da una pianura di superstrade e capannoni industriali a luoghi, che sembrano sospesi nel tempo. E' come trovare un varco ed entrare in una dimensione parallela, un mondo ancestrale che una carta velina separa dal nostro quotidiano. Alle volte credo che la differenza tra luoghi celeberrimi come la Camargue, le Highlands della Scozia o la Pustka ungherese e i nostri magredi, le nostre valli, i nostri laghi e torrenti sia solo questione di marketing.
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