Rivolto alle/ai docenti della scuola secondaria di secondo grado
Intervento
La teoria del colore studia come i colori sono percepiti, combinati e utilizzati. È fondamentale per artisti, esperti di media e designer per creare opere visive efficaci. Storicamente, i colori sono stati usati dall’uomo per abbellire oggetti e tombe. Le grotte preistoriche, come Lascaux, Altamira e Chauvet, mostrano abilità artistiche antiche. I pigmenti usati derivavano da materiali naturali: ocra rossa, ocra gialla, ossido di manganese per il nero, e calcite per il bianco. Per far aderire i colori alle pareti, si usavano leganti come grassi animali, sangue, resine e cere.
Le tecniche di applicazione variavano, includendo dita, pennelli rudimentali e soffiatura attraverso tubi. Le rappresentazioni includevano animali, segni geometrici e rare figure umane, con possibili significati rituali o simbolici. Queste opere mostrano le abilità manuali e la complessità culturale dei nostri antenati. I tre più famosi esempi di grotte preistoriche dipinte, sono:
Grotte di Lascaux (Francia): Scoperte nel 1940, contengono oltre 600 pitture e migliaia di incisioni di animali, principalmente cavalli, cervi e bovini. I pigmenti usati sono ocra rossa e gialla, e nero, applicati con pennelli di peli di animali, tamponi di muschio o soffiati attraverso ossa cave.
Grotta di Altamira (Spagna): Scoperta nel 1879, è nota per le raffigurazioni di animali e mani del Paleolitico superiore. Predominano ocra rossa, ocra gialla e nero (ossido di manganese). I disegni, fatti a mano libera e colorati con tamponi, presentano chiaroscuri per creare tridimensionalità.
Grotta di Chauvet (Francia): Scoperta nel 1994, contiene pitture rupestri risalenti a circa 32.000 anni fa, raffiguranti animali come leoni, rinoceronti, mammut e orsi. I pigmenti sono principalmente nero (carbone) e ocra rossa (ematite). Gli artisti usavano disegno a mano libera e tamponamento per rappresentare movimento e profondità.
Relatrici
Eva Munter è laureata in chimica e gestisce da circa quattro anni la pagina di chimica divulgativa su Instagram “Chimica in Pillole”, dove racconta del gli elementi della tavola periodica, ma anche di botanica e, odori e profumi. Su Instagram è @chimica_in_pillole.
Alice Mosconi, laureata magistrale in Scienze per la Conservazione e il Restauro e in Scienze della Natura e dell’Uomo con specializzazione in Antropologia presso l’Università di Firenze, ha svolto un periodo di Erasmus a Berlino. Successivamente, ha deciso di abbandonare la ricerca per dedicarsi alla sua grande passione: la divulgazione scientifica. Attiva in questo ambito dal lockdown del 2020, gestisce una pagina Instagram dove si occupa principalmente dell’evoluzione dei viventi e dei materiali utilizzati nelle opere d’arte. Socia dell’associazione Minerva, dal 2022 lavora come scrittrice freelance, collaborando con diverse case editrici e riviste, sia italiane che straniere. Su Instagram è @la_licina.
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