Al Consiglio di Sicurezza, il vice premier italiano legge un discorso ma d'un tratto a braccio replica alle accuse russe di un'Europa al servizio degli USA.
Quando il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani entra nella sala per pronunciare il discorso dell’Italia al Consiglio di Sicurezza, ha appena incontrato fuori per un breve bilaterale il Segretario di Stato americano Antony Blinken. Ad aspettare il vice premier del governo italiano dentro al Consiglio, ci sono ancora il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba e quello di Malta Ian Borg, presidente di turno dei Quindici i quali sono in ritardo per lo “stake out” previsto con i giornalisti in attesa fuori. Sembra proprio che sono rimasti ad attendere per essere presenti al discorso di Tajani. Infatti escono solo quando il ministro italiano ha finito di parlare, anche se ancora ci sono altri paesi in lista. Forse un atto di attenzione verso l’Italia e il suo vice premier, che il ministro ucraino Kuleba aveva anche abbracciato due giorni prima nella sala dell’Assemblea Generale.
Tajani si siede, dietro di lui prende posto l’ambasciatore Maurizio Massari. Il ministro inizia il suo discorso leggendo in inglese e subito l’accusa... (continua)
Per l'articolo di Stefano Vaccara sulla Voce di New York qui il link. [ Ссылка ]
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