Il termine tecnologia è una parola composta che deriva dalla parola greca τεχνολογία (tékhne-loghìa), letteralmente "discorso (o ragionamento) sull'arte", dove con arte si intendeva sino al secolo XVIII il saper fare, quello che oggi indichiamo con la tecnica. Se la tecnica riguarda la manualità, il ragionamento diventa la razionalizzazione o comprensione dei risultati raggiunti attraverso l'azione concreta: in sintesi la tecnologia diventa il progetto della tecnica. I due termini dialettici del fare e del sapere hanno interagito nel corso del tempo, spesso scambiandosi di ruolo nel promuovere l'evoluzione della tecnologia. Il prevalere dell'uno o dell'altro termine contraddistingue gli approcci:
- euristico, quando si procede sperimentalmente attraverso prove ed errori per cercare soluzioni ad un problema inedito;
- algoritmico, quando si applicano soluzioni note ad un problema per gran parte simile ad altri affrontati in precedenza.
La tecnologia influenza in modo decisivo il benessere degli individui e della collettività, nonché la capacità di tutte le specie animali di controllare e adattarsi al proprio ambiente naturale. L'utilizzo da parte dell'uomo della tecnologia ha avuto inizio con la conversione delle risorse naturali in strumenti semplici. La preistorica scoperta o controllo del fuoco ha aumentato le fonti disponibili di cibo e l'invenzione della ruota ha aiutato l'uomo a viaggiare in uno spazio sempre più ampio. I recenti sviluppi dei media (la stampa, il telefono e Internet), hanno diminuito le barriere fisiche nel comunicare e ha permesso agli esseri umani di interagire liberamente su scala globale. Tuttavia, non tutta la tecnologia è stata utilizzata per scopi pacifici; lo sviluppo delle armi e della sempre crescente potenza distruttiva è progredita nel corso della storia, dal bastone alla bomba atomica. Il luogo comune maggiormente diffuso vede come contrapposti la natura e l'artificio, l'ambiente originario e le trasformazioni prodotte dalla tecnologia. A ben vedere però l'uomo non introduce nella natura qualcosa che già non esista. Tutti i processi antropici possono essere illustrati come riproduzione di meccanismi naturali per il raggiungimento di un obiettivo individuale o collettivo, laddove in natura il più delle volte questi stessi processi avvengono in modo casuale. L'antagonismo tra naturale e artificiale non è di tipo qualitativo (tipo di trasformazione, fattori implicati) ma di tipo quantitativo (riconducibile alla intensità nel consumo di risorse rinnovabili e non rinnovabili).
Un computer è un dispositivo elettronico in grado di eseguire autonomamente una serie di operazioni logiche ed elaborazioni prestabilite sui dati in esso inseriti (input) fornendo un responso (output).
L'implementazione fisica di questo concetto è variata con il progredire della tecnologia, e sono esistiti computer profondamente diversi dal punto di vista del meccanismo di funzionamento (meccanici, elettromeccanici ed elettronici), della modalità di rappresentazione delle informazioni (analogica e digitale) e di altre loro peculiarità (architettura interna, programmabilità, ecc.). Oggigiorno ci si riferisce comunemente al computer come ad un dispositivo elettronico e digitale, programmabile e a scopo generico costruito secondo la cosiddetta architettura di von Neumann ed i precetti teorici della cosiddetta macchina di Turing, sebbene sussistano a tutt'oggi esempi di computer dedicati.
In questa forma e al pari della televisione, esso rappresenta il mezzo tecnologico simbolo che più ha modificato le abitudini umane dal secondo dopoguerra ad oggi: la sua invenzione ha contribuito alla nascita e allo sviluppo dell'informatica moderna, che ha segnato l'avvento della cosiddetta terza rivoluzione industriale e della società dell'informazione.
Da Wikipedia
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