TG VICENZA (martedì 12 febbraio 2019) - L'orologio veneto scandisce il tempo dell'autonomia. Il 15 febbraio, data ultima sperano i veneti, per l'incontro dove dovrebbero essere definiti i solchi entro i quali la nostra regione potrà decidere e gestire in proprio 23 materie, è ormai alle porte. La road map è tracciata lo ha detto anche lo stesso vicepremier Luigi Di Maio sabato scorso a Vicenza
Referendum dove il vicentino ha espresso la percentuale più elevata di favorevoli. Dunque? Si va avanti ma all'orizzonte si addensano nuovi nuvoloni che preannunciano fulmini e tempesta. Dopo il ministro alle infrastrutture grillino Toninelli che mette l'out out alla gestione in casa veneta di strade e linee ferroviarie a puntare i piedi sono le regioni del Sud che temono un venire meno di risorse. Il premier Conte getta acqua sul fuoco della fronda sud e parla di un'autonomia “ragionevole e razionale” autonomia sia ma senza pregiudicare il quadro complessivo dello Stato. Le antenne venete si rizzano...non è che si vuole annacquare il tutto? Il ministro per i rapporti con le Regione la vicentina Erika Stefani rassicura sulle intenzioni
Fiducia che sembrano condividere anche i vicentini ([ Ссылка ])
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