È il 28 gennaio del 1986 e il mondo intero è davanti alla TV, per assistere ad un evento che, pochi anni prima, era impensabile. Una maestra del New Hampshire, Christa McAuliffe, salirà a bordo dello Space Shuttle Challenger. Sembrano lontanissimi gli anni in cui Russi e Americani si davano battaglia nella corsa allo spazio, e l'Unione Sovietica aveva sempre avuto la meglio, mandando in orbita il primo oggetto spaziale (lo Sputnick), il primo essere vivente, (la cagnetta Laika), il primo uomo (Yuri Gagarin) e la prima donna (Valentina Tereshckova). Il riscatto per gli Stati Uniti sarebbe arrivato nell'estate del 1969, quando Neil Armstrong toccò per primo il suolo lunare.
La nuova frontiera divenne quindi lo Shuttle, un mezzo in grado di volare nello spazio, di tornare sulla terra e di essere utilizzato più volte.
Ma, quel 28 gennaio del 1986, la corsa allo spazio subisce una terribile battuta d'arresto. Pochi secondi dopo il lancio, infatti, il mondo intero assiste attonito all'esplosione del Challenger, con a bordo la maestra del New Hampshire, Christa McAuliffe.
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