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La gestione di una neoplasia in persone anziane prevede un approcci diverso a quello di un adulto. Perchè gli anziani possono essere ancora in salute e in grado di trarre beneficio da trattamenti più aggressivi, ma anche molto fragile, con una salute fisica o psichica compromessa, e allora la gestione di un tumore dovrà essere mirata al controllo dei sintomi, dolore in primis, senza recare ulteriori danni con le cure. E per capire quale percorso sia indicato per gli anziani colpiti da tumore abbiamo incontrato il Prof. Umberto Tirelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano che ci ha spiegato come la fragilità di un anziano - che può essere una fragilità fisica dovuta a varie patologie o una fragilità legata ad un declino cognitivo - può essere un parametro da considerare qualora si debba affrontare un percorso di cure oncologiche per valutare quali strategie terapeutiche siano più adatte alle sue condizioni, avendo come obiettivo primario la qualità di vita. Se al contrario un anziano è in buone condizioni generali di salute, anche dopo una diagnosi di tumore può affrontare percorsi terapeutici fatti di chirurgia, radio o chemioterapia e anche i nuovi farmaci che spesso non vengono proposti agli anziani. Altrettanto importante è effettuare analisi molecolari che possano dare informazioni sulla tipologia del tumore, perchè in caso si sia di fronte a tumori poco aggressivi che progrediranno lentamente (come nel caso di un tumore alla mammella ormono dipendente o un tumore alla prostata con un basso gleason) si può ricorrere a strategie diverse, come l'ormono terapia o la sorveglianza attiva nella prostata. Anche l'aspetto psicologico è fondamentale per far sì che ogni anziano, anche con un tumore, possa avere la miglior qualità di vita possibile e una serena quotidianità.
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