© CLAUDIO MORTINI ★ Scheggino è un Castello di pendio a forma triangolare , con in cima un cassero e torre di avvistamento, sorto sulla riva sinistra del Nera, a guardia dell'antica strada e di uno dei pochi attraversamenti del fiume. Il suo nucleo originale si deve al sec. XIII, quando alla preesistente torre si cominciarono ad addossare le abitazioni dei rifugiati dopo la distruzione del Castello di Pozzano, situato nelle vicinanze.
Abbazia di San Felice in località Castel San Felice. II mito di fondazione dell'abbazia tratto dal Leggendario di San Felice del secolo XII, narra che San Mauro, venuto dalla Siria con altri trecento compagni, si ritirò con il figlio Felice e con la nutrice in un luogo solitario ove edificò un piccolo eremo.
La leggenda del drago, scolpita a rilievo nel fregio sotto il rosone, viene interpretata come una metafora della bonifica della zona dalle paludi ad opera dei monaci di San Felice.
Alla chiesa, riedificata nel 1190, mirabile esempio di architettura romanica spoletina, è annesso un piccolo monastero riferibile ai secoli XV e XVI. L'interno della chiesa è a navata unica coperta a capriate con presbiterio soprelevato delimitato da plutei ornati da decorazioni a mosaico.
Lungo le pareti restano solo frammenti della decorazione pittorica ad affresco, fra cui spicca una Adorazione dei Magi, di un pittore tardo gotico della prima metà del secolo XV. L'abbazia è stata restaurata in occasione del Giubileo del 2000.
Vallo di Nera è un libero castello fondato grazie ad una concessione della città di Spoleto nel 1217, nei pressi un insediamento feudale preesistente, denominato Flezano, sopra un colle a dominio di uno slargo della valle del Nera.
Il suo nome ha una derivazione che si può attribuire alla stessa valle (il nome antico di Vallo era Castrum Valli), al vallum di difesa romano o al nome longobardo del bosco: vald. Lo stemma attuale raffigura tre castelli riuniti e si deve all'unione ottocentesca con i castelli di Reggiano e Paterno.
L'impianto urbano è assai compatto, caratterizzato da un nucleo originario circolare, su un poggio, con una strada anulare pianeggiante e ripide risalite verso il fulcro centrale costituito dalla piazza di S. Giovanni. Gli si affiancano il borgo quattrocentesco di S. Maria e il borgo cinque-seicentesco dei Casali. I suoi edifici, recentemente restaurati, costituiscono uno dei migliori esempi di restauro e conservazione dell'aspetto urbanistico originario.
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