Anfia, all'assemblea pubblica focus sulla strada verso la transizione
In uno scenario incerto, la filiera traccia le linee guida per la rinascita
Politica (Roma). "La filiera italiana ha problemi ulteriori rispetto a quella europea, noi come Anfia abbiamo proposto misure per la competitività e sinergia. Occorre dire all'Europa che alcune regole vanno cambiate. Abbiamo perso tempo, la crisi è velocissima, l'avanzata della Cina è impetuosa, il piano europeo decide della vita o della scomparsa di un settore". Lo ha dichiarato il presidente Anfia Roberto Vavassori in occasione della assemblea Anfia. Gli fa eco Dario Duse, Partner & Managing director AlixPartners. "Il settore soffre, la produzione è diminuita notevolmente, la situazione è tesa, l'Italia non è un paese che offra costi del lavoro e dell'energia competitivi, quindi ci si deve spostare verso nuove tecnologie. Le aziende sono piccole e fanno fatica nella ricerca e nello sviluppo". Chiude Matthias Zink, presidente CLEPA. "Siano in mezzo al guado abbiamo bisogno di stabilizzare i costi energetici. Il problema è la mobilità elettrica che richiede cambiamenti". (Pasquale Luigi Pellicone/alanews)
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Purtroppo la filiera italiana ha Problemi ulteriori rispetto alla fiera europea e dobbiamo quindi avere delle cure particolari come il tavolo Automotive ha dimostrato in questi mesi purtroppo non siamo ancora arrivati non siamo ancora arrivati ad una conclusione siamo vicini il 17 con l'ultimo incontro previsto e noi come anche abbiamo proposto misure molto concreto e specifiche perché su questa strada potremmo ritrovare la competitività e anche il la sinergia tra costruttore di veicoli è componentisti intanto non abbiamo preclusioni Quindi se dobbiamo dire all'Europa che vanno cambiate alcune regole dobbiamo assolutamente dirlo insistere in maniera molto pragmatica nei primi nei primi 100 giorni della commissione quindi ci facciamo con il rapporto draghi da un lato che fa un'analisi molto preciso e puntuale del settore dell'automotive e dei Trasporti indicando cause della crisi e soluzioni ma soprattutto siamo fortissimi fortissimo supporto del non-paper che il nostro governo ha preparato e sta utilizzando in Europa per coagulare l'interesse di degli altri Stati Perché si possa modificare la transizione senza cambiare gli obiettivi al 2035 abbiamo perso troppo tempo La crisi è velocissima la scesa del gigante cinese e impetuosa in soli quattro anni è diventato il principale esportatore A livello mondiale è senza dubbio il più importante mercato di produzione e di vendita e noi dobbiamo misurarci in Europa con un piano che in un paio d'anni potrà decidere O della vita o della scomparsa di un settore così importante noi ovviamente Siamo qui per dire che questo settore va mantenuto e va potenziato che in Italia soffre la stessa crisi che soffre l'industria in generale con stanzialmente la diminuzione della rallentata crescita dei veicoli elettrici non ha bilanciato non è bilanciata dalla diminuzione dei volumi a livello europeo italiano l'Italia Purtroppo non è un paese che offra costi dell'energia e costi del Lavoro particolarmente competitivi Anzi quindi questo sicuramente il primo problema il secondo punto riguarda la focalizzazione l'Italia è focalizzata storicamente su componenti Collegati a veicoli ma ha soprattutto a veicoli con motore a combustione 15 deve spostare progressivamente verso nuove tecnologie e il terzo elemento è un po' derivante dal tessuto imprenditoriale italiano aziende mediamente piccole che quindi fanno fatica a fare Ricerca e Sviluppo in maniera sistematica è strutturata e che quindi hanno necessità di avere un supporto su un dedalo di di normative piuttosto complesso e mettendo a fattor comune alla creatività e all'innovazione che storicamente l'impresa italiana comunque hanno sempre avuto Siamo in mezzo siamo praticamente Guado quindi quello di cui abbiamo bisogno è sicuramente una stabilizzazione dei costi energetici ma anche il di mantenere un buon rapporto quindi un buon dialogo con i nostri clienti che poi alla fine sono i costruttori ma allo stesso tempo tutto questo va conciliato con la necessità di essere sempre più competitivi il problema e naturalmente la mobilità elettrica in primo luogo e perché richiede e presuppone dei cambiamenti strutturali devo dire che ci sono D'altro canto non sono tutti aspetti negativi ci sono anche delle buone opportunità quindi Certo c'è il cambio c'è il cambiamento ma posso anche dire che questo non si deve necessariamente tradurre in un minore valore aggiunto per il nostro settore del dei supplier
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