Un tumore contro il quale molto si sta facendo in termini di diagnosi e terapia e in presenza del quale la Nutrizione Clinica ha un ruolo di primaria importanza. Quale? Ce lo chiarisce la Prof.ssa Maria Cristina Mele, Direttore UOC Nutrizione Clinica, Policlinico Gemelli IRCCS.
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“Il tumore del pancreas, soprattutto sotto forma di adenocarcinoma e nelle sue manifestazioni sulla testa di questo organo, come viene chiamata in medicina. È un tumore che sta aumentando negli ultimi anni, accanto all’aumento nella frequenza di questo tumore c’è anche in aumento della possibilità di cura. Il tumore spesso, una volta che viene diagnosticato è già un tumore molto avanzato e – fino ad alcuni anni fa – purtroppo la medicina non aveva armi se non a volte la chirurgia o qualche tentativo di chemioterapia che però non aveva mai potuto raggiungere l’efficacia degli ultimi anni.
Quindi abbiamo delle armi importanti da poter usare per curare questa malattia, per dare anni di vita ai nostri pazienti: l’importante è una diagnosi precoce e d’altra parte è determinante il supporto nutrizionale nel percorso di cura. Più che mai nel tumore del pancreas, più che in altre neoplasie. Perché? Perché il tumore del pancreas rappresenta un tipo di tumore che più precocemente danneggia le risorse energetiche dell’organismo, produce un decremento con dei cali ponderali importanti, che a volte sono i primi segni che portano a fare diagnosi (quando non compaia prima l’ittero, cioè questa colorazione giallastra delle mucose e della cute che è un altro segno che spesso si associa) e il sostegno nutrizionale durante il percorso, sia esso un percorso di chemioterapia preparatoria all’intervento, sia esso un percorso direttamente chirurgico sia esso un percorso esclusivamente chemioterapico, assicura al paziente un supporto nutrizionale che preservi il più possibile lo stato nutrizionale, soprattutto i muscoli, riduca la perdita di peso, faccia stabilizzare questo decremento di peso legato drammaticamente alla malattia, assicura una lunghezza di cura con la possibilità di accesso a diverse linee di chemioterapia e una sopravvivenza inimmaginabile fino a qualche anno fa.
Per cui è assolutamente indispensabile che i pazienti diagnosticati con una neoplasia della testa del pancreas o un adenocarcinoma del pancreas in generale vengano indirizzati a un percorso di supporto nutrizionale contestuale al percorso chirurgico o oncologico di chemioterapia, sia essa fatta per preparare il paziente a un eventuale intervento chirurgico – che noi chiamiamo neo adiuvante nel termine tecnico – oppure a una terapia che accompagni il paziente per mesi (anni molto spesso) e che dipende dallo stato nutrizionale del paziente.
Una volta iniziata una linea di chemioterapia, più il paziente è stabile dal punto di vista del calo ponderale, di risorse energetiche, che gli permettono di sopportare gli effetti collaterali della chemioterapia, più l’oncologo ha strumenti a disposizione per poterlo curare per combattere la malattia e per continuare questo percorso di cura. Quindi pazienti che hanno una diagnosi precoce o non precoce di tumore del pancreas devono avere un’assistenza nutrizionale e questo è un messaggio che deve essere sempre più diffuso nell’ambito dell’oncologia e della chirurgia specialistica del pancreas.”
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