Riprende dopo due fortunate edizioni, l’iniziativa de “La bellezza della festa”, con un diverso titolo, collocazione e ambientazioni.
L’occasione del Giubileo, il passaggio del direttore Faranda dalla Pinacoteca Nazionale alla Soprintendenza e il desiderio di migliorare una formula già collaudata ci hanno portato ad elaborare una nuova proposta, benché iscritta nel solco già tracciato gli scorsi anni.
Visiteremo quest’anno quattro Basiliche cittadine in quattro domeniche: il Santuario di san Luca, culla e casa della devozione mariana cittadina (10 aprile), san Francesco (15 maggio), san Petronio (9 ottobre) e san Domenico (6 novembre).
L’Arcivescovo ha salutato con entusiasmo il proseguire dell’iniziativa e terrà la prolusione iniziale alla Basilica di san Luca domenica prossima alle ore 16,00, seguito dal direttore generale di Emilbanca, Daniele Ravaglia che introduce al senso generale dell’evento.
Le conferenze, due ogni volta, sono rispettivamente a cura della Soprintendenza e della Diocesi, fra i relatori invitati, Padre Riccardo Barile o.p, Mons. Giuseppe Stanzani, don Gianluca Busi e il direttore Franco Faranda. Saranno registrate integralmente dal regista Maurizio Grandi e pubblicate in rete, reperibili alla chiave di ricerca “Itinerari giubilari”, per favorirne la diffusione capillare.
La visita alle Basiliche permette anzitutto un contatto vivo con l’edificio di culto, le opere d’arte che contiene e la cosa più preziosa: la memoria viva della fede del popolo di Dio che durante i secoli ha dimorato in questi luoghi.
Le conferenze in questo senso cercano di partire dal dato tangibile dell’edificio e della sua storia per portare gli uditori verso una più alta consapevolezza dello spazio sacro che visitano.
Come di consueto il taglio cerca di intercettare un diverso tipo di uditore aiutandolo a completare il suo consueto punto di vista. I destinatari che partecipano normalmente a questi incontri tendono a presentarsi sotto due grandi categorie: da una parte vi sono i praticanti che associano un vissuto di fede che spesso esula da conoscenze erudite, dall’altra un pubblico colto e laico che si limita a una conoscenza storico artistica puntuale e forse distaccata dei luoghi di culto.
Gli interventi a cura della Diocesi, si muovono nella direzione impressa da una scienza recente: la cosiddetta “spiritualità attraverso l’arte”, inaugurata in tempi recenti da H. Pfeiffer e T. Verdon che si accosta alle opere d’arte illuminandole a partire dall’inserimento in un contesto che vede la fede vissuta e praticata dal popolo di Dio e ne riscopre interpretazioni spesso sorprendenti che “scaldano il cuore” riattivando la memoria dei passi del Vangelo e della Liturgia.
La Soprintendenza parte come di consueto, a sua volta, da un approccio storico critico, aprendosi ad una dimensione ulteriore instaurando un dialogo fecondo con gli edifici e le opere d’arte che vengono considerati come testimonianze del vissuto ecclesiale.
L’iniziativa, già nella sua origine cercava di raccogliere l’indicazione della Conferenza episcopale italiana, che chiedeva di collocarsi in una sorta di “Cortile dei gentili” proponendo piste di lavoro capaci di intercettare destinatari vittime di una sorta di “analfabetismo di ritorno” che hanno perso le chiavi per interpretare e godere fruttuosamente del patrimonio di fede quando visitano una chiesa, entrano in un museo, o contemplano un quadro o un arredo sacro. L’edizione nell’anno del Giubileo raccoglie nuovamente la sfida di annunciare il Vangelo a partire dal contesto delle opere d’arte in vista di una loro inedita valorizzazione.
Don Gianluca Busi
Parroco di Marzabotto, Commissione per l’Arte sacra.
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