Con l'apertura del Parco Archeo Natura di Fiavé (Trento) si conclude la valorizzazione di uno dei siti archeologici più interessanti d'Europa, quello palafitticolo nella localitàDoss Torbiera, sulla sponda del lago Carera. Uno dei più rappresentativi tra i 111 siti che l'UNESCO ha riconosciuto come patrimonio dell'umanità tra i "Siti palafitticoli preistorici dell'Arco Alpino"
SCHEDA SULE PALAFITTE DI FIAVÉ
Le palafitte di Fiavé, in particolare le indagini archeologiche condotte con approccio multidisciplinare da Renato Perini tra il 1969 e il 1983, hanno messo fine ad una diatriba nel mondo scientifico internazionale lunga oltre un secolo. Il mito palafitticolo ebbe inizio nell’inverno tra il 1853 e 1854 a Obermeilen, sul lago di Zurigo, quando l’archeologo svizzero Ferdinand Keller osservò, appena oltre la riva del lago, i pali emersi a causa dell’abbassamento delle acque e li interpretò come resti di un antico abitato, edificato sull’acqua grazie all’impianto di migliaia di pali che avrebbero sorretto una piattaforma su cui si trovavano le capanne. Successivamente le indagini intraprese dall’archeologo tedesco Hans Reinerth, attorno agli anni ’20 del XX secolo, nella torbiera di Federsee, in Germania, permisero di provare l’esistenza anche di abitazioni originariamente costruite parte sulla riva e parte sulla terra ferma, le cui strutture lignee si sarebbero conservate grazie all’ambiente umido. Nel 1954, a 100 anni dalla loro scoperta, l’archeologo svizzero Emil Vogt affermò che le palafitte altro non erano che i resti di abitazioni erette sulle rive di bacini lacustri. Il dibattito sulle palafitte in acqua o all’asciutto si concluse solo con gli scavi archeologici condotti a Fiavé dove nel 1969 Renato Perini diede avvio alle prime ricerche sistematiche nella torbiera. Mettendo in campo un’équipe internazionale di archeologi e specialisti di diverse discipline scientifiche, l’archeologo trentino individuò i resti di almeno tre villaggi palafitticoli. Quasi a farsi beffe dell’ormai annosa disputa accademica, si trattava di: un villaggio sorto all’asciutto sulla sponda del lago Carera (Fiavé 1, tardo Neolitico, 3800–3600 a.C.), un villaggio di capanne su singole piattaforme erette sull’acqua (Fiavé 3-4-5, età del Bronzo Antica e Media, 1800–1500 a.C.) e, infine, di un singolare villaggio sorto in parte all’asciutto e in parte in acqua (Fiavé 6, età del Bronzo Media, 1500–1350 a.C.).
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