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I progressi della ricerca nel mettere a punto farmaci in grado di impedire la replicazione del virus HIV sono stati straordinari negli ultimi 30 anni e oggi gli antiretrovirali a disposizione sono così potenti e ad alta barriera genetica da consentire di tenere sotto controllo il virus per moltissimi anni. Ma negli ultimi due anni una ulteriore rivoluzione sta cambiando gli scenari terapeutici, ed è quella legata alla possibilità di passare dal classico regime a tre farmaci, la cosiddetta triplice terapia, ad un regime a due soli farmaci, detto 2DR, una combinazione di dolutegravir-lamivudina in monosomministrazione giornaliera, che va incontro ai bisogni dei pazienti di ridurre il carico di farmaci da dover assumere quotidianamente mantenendo al contempo, come dimostrato dagli studi Gemini 1 e 2, sicurezza, efficacia e tollerabilità.
Ma le frontiere del trattamento per le persone con virus HIV sono destinate a migliorare ulteriormente come dimostrato dagli studi Atlas e FLair, grazie alla messa a punto della terapia combinata di cabotegravir-rilpivirina che non dovrà più essere assunta quotidianamente, ma che potrà essere somministrata per via parenterale intramuscolo ogni 1 o 2 mesi con un significativo impatto anche sulla qualità di vita dei pazienti.
Tante novità per diverse categorie di pazienti quindi, con la possibilità ormai concreta di un controllo della viremia nel tempo per circa il 95% dei pazienti, ma non dobbiamo dimenticare tutti coloro che non rispondono alle terapie antiretrovirali e vedono quindi fallire diverse linee terapeutiche, i cosiddetti pazienti “HTE” (Highly Treatment Experienced) per i quali la ricerca sta mettendo a punto nuove molecole, fra cui fostemsavir, piccola molecola a somministrazione orale, usato in combinazione con il trattamento base, che grazie ad un innovativo meccanismo d’azione impedisce al virus di entrare nelle cellule.
Ci hanno raccontato le nuove frontiere di cura per l'HIV:
Andrea Antinori, Direttore dell'U.O.C. Immunodeficienze Virali INMI "Lazzaro Spallanzani" IRCCS, Roma
Rosaria Iardino, Presidente della Fondazione The Bridge
Antonella Castagna, Ospedale San Raffaele, Milano
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