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Nel 1974, quando crolla l'impero finanziario di Michele Sindona, Giorgio Ambrosoli viene incaricato di liquidare la Banca Privata Italiana del banchiere siciliano.
Durante il suo incarico Ambrosoli verrà messo sotto pressione, accusato di non voler salvare la banca di Sindona. Fino alla fine non cederà all'ostruzionismo, alle minacce, ai tentativi di corruzione.
Dal 28 dicembre 1978 riceverà 8 telefonate minatorie da Giacomo Vitale, massone legato a Cosa Nostra.
Ambrosoli verrà ammazzato l'11 luglio 1979 davanti al portone di casa sua.
Il sicario è William Aricò. Il mandante, Michele Sindona.
"È indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un'occasione unica di fare qualcosa per il paese." Giorgio Ambrosoli, lettera alla moglie
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L'articolo de leTrattative.it compreso della trascrizione di alcune telefonate minatorie è consultabile al seguente link: [ Ссылка ]
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