Se ai tempi di Gesù fossero esistiti i computer, scommetto che avrebbe usato questi come immagine e come parabola. Il computer, infatti, agisce, calcola, opera solo se ha una connessione alla rete e, se è scollegato, funziona per conto suo, ma non ha la possibilità di interagire, scambiare o ricevere informazioni.
"Rimanete in me ed io in voi" - dice il Vangelo, cioè essere connessi e collegati a Cristo. E se c'è questa connessione e questa relazione con Lui, siamo in grado di agire e fruttificare. Senza questo intimo legame con Gesù, la nostra vita rimane fredda e insensibile e saremmo dei cristiani scialbi e sbiaditi.
La nostra vita è un progetto di cui dobbiamo assolutamente prenderci cura, altrimenti cresce selvaggio e inospitale e ciò che siamo o che vorremmo essere, rischia grosso di seccarsi ed essere gettato via. Questa nostra vita, che spesso ha necessità di cambiamenti e modifiche, cioè ha bisogno di essere potata e sfoltita.
E Cristo ci ha donato gli strumenti, i programmi, se vogliamo rimanere nell'immagine del computer. Rimanere il Lui, nel suo stile di amare, consolidare la Sua amicizia attraverso la preghiera, l'ascolto della sua Parola, amarsi gli uni con gli altri senza alcuna discriminazione o privilegio.
Allora i frutti del perdono, della solidarietà e della accoglienza saranno copiosi e abbondanti e saremo tralcio responsabile che porta frutto e non intralcio per i nostri fratelli.
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