La notizia completa: [ Ссылка ] Mi rubano Facebook? «Scoprilo e fai così» | L’ESPERTO | Dopo il caso delle denunce alla polizia di San Gallo per furto di identità sui profili nelle reti sociali, sfruttati dai pirati per il caricamento di materiale pedopornografico, l’appello di Paolo Attivissimo: «È ora di correre ai ripari. Siamo ancora troppo pigri sul fronte della sicurezza dei nostri dati. Dobbiamo agire subito»
«Ciao, tutto bene? Sì, lo so... ci siamo già sentiti ieri sera. Ma, ehi... Ho visto su Facebook che stai pubblicando cose un po’ strane. È evidente che non sei tu. Chiama la polizia! Probabilmente ti han fregato il profilo! Sbrigati!». Potrebbe essere questa una delle tante telefonate «salvavita» ricevute dagli utenti di profili violati nelle reti sociali che la settimana scorsa hanno sporto denuncia alla polizia di San Gallo. «Salvavita», perché la questione è seria. I materiali illegali caricati in rete fanno scattare una segnalazione automatica alle autorità. Che avvertono: i proprietari, anche se i conti sono stati loro sottratti, rischiano un’azione penale. E sono direttamente responsabili di quanto pubblicato, perché formalmente risultano essere sempre loro i titolari.
La notizia del furto di 1,6 milioni di profili in Svizzera risale ad aprile, anche se la «rapina digitale» ai danni di Facebook (e quindi anche WhatsApp e Instagram) è del 2019. La prodezza criminale degli hacker è degna di nota perché i pirati informatici si son «portati a casa» i dati di mezzo miliardo di persone. Si tratta di 533 milioni, per la precisione, di 106 Paesi: 32 milioni negli Stati Uniti d’America, 11 nel Regno Unito e 6 in India. Queste informazioni (chiavi di accesso, generalità, spostamenti, indirizzi di posta elettronica, relazioni personali e numeri di telefono) sono sfruttate ancora oggi per compiere truffe di vario genere. La cosa non allarma più di tanto Paolo Attivissimo, esperto di tecnologia e «punto di riferimento» per la vita digitale: «Furti di questo genere ne capitano tutti i giorni. Non stiamo assistendo ad alcuna ‘ondata anomala’ spinta da un motivo particolare. Ma è grave la pigrizia degli utenti, che hanno in mano gli strumenti per evitare molti problemi... ma non li sfruttano. Se non quando è troppo tardi. Tra questi milioni di account rubati potrebbe esserci anche il nostro. Quindi è meglio darsi una mossa e imparare a difendersi il più possibile da queste fughe di dati». Ecco come scoprire se il proprio profilo è stato violato e cosa fare per rimediare.
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