Commento di don Paolo Quattrone - sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Hône e Bard.
Venerdì 6 dicembre
Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. Sono tra le parole più belle che troviamo nei salmi e che personalmente preferisco. L’ho ribadito più volte in questi ultimi giorni, noi ci creiamo dei sostegni per reggere alla complessità e alle sfide della vita però ricordiamoci che tutti i piedistalli che ci costruiamo non sono eterni, non sono indistruttibili, alcuni sono validi, importanti quali le relazioni umane, le amicizie, i rapporti significativi e profondi che comunque hanno però dei limiti umani; altri sono fugaci e sono legati alle sicurezze materiali che oggi ci sono e domani no. Occorre perciò ricordarci che la nostra forza, la nostra sicurezza deve poggiare su qualcosa di solido e tanto più non possiamo contare solo su noi stessi, sulle nostre abilità e risorse per quanti importati. Occorre fondare la nostra forza anche su Dio, a volte occorre affrontare situazioni impegnative e non sappiamo da dove attingere forza, ecco è da Dio che bisogna andare e bisogna andarci non solo quando ci troviamo nei guai ma anche quando le cose vanno tutto sommato bene. Dio non è un salvagente da usare in caso di emergenza quando mi trovo con l’acqua alla gola ma un amico con il quale condividere ogni istante della vita anche i momenti belli. Camminiamo ogni giorno con Dio, nei giorni sereni così come in quelli cupi sapendo che ci sarà vicino anche nell’ultimo tratto, quello del passaggio tra la vita terrena e l’aldilà, come evoca la seconda strofa che ci rimanda al fatto che Dio non solo ci accompagna nelle vicende terrene ma anche nell’aldilà, infatti leggiamo: Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario.
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