MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO CERITE - CERVETERI NEL LAZIO
La visita ha inizio dal cortile d’ingresso, dove è possibile ammirare frammenti architettonici e statue acefale (senza testa) risalenti alla prima età imperiale.
Dal cortile si accede al primo piano del museo dove, seguendo un criterio cronologico, sono esposti molti oggetti che appartenevano ai corredi funerari dalle tombe più antiche della necropoli del Sorbo (IX-VIII sec. a.C.).
Urne di impasto scuro ed ossuari a cui seguono i corredi delle tombe a fossa; oggetti di ornamento personale e ceramiche destinate alla vita nell’aldilà da parte dei defunti.
L'esposizione prosegue con altri corredi provenienti da tombe a camera (VII e VI sec. a.C.) rinvenute nelle necropoli di Monte Abatone e della Banditaccia. Vasi, buccheri e ceramiche etrusco-corinzie insieme alla vasta collezione di ceramiche d'importazione greca, segno dell’importante ruolo giocato da Cerveteri nell'economia marittima del Mediterraneo.
Proseguendo la visita si incontrano anche le tipiche urne cinerarie di impasto rosso con coperchio a tetto displuviato e decorazione geometrica in bianco sulla cassa rettangolare. Tra queste spicca un'urna in terracotta più recente (fine VI sec. a.C.) sul cui coperchio è rappresentata una coppia di sposi distesa a banchetto che ricorda il celebre Sarcofago degli Sposi conservato al museo di Villa Giulia (Roma).
Il consiglio: da non perdere le nuove teche animate con la voce narrante di Piero Angela che fanno parte di un percorso multimediale davvero immersivo e coinvolgente.
Al secondo piano del museo sono custoditi due autentici capolavori dell’arte etrusca che da soli valgono il prezzo del biglietto!
Stiamo parlando del Cratere e della Kylix di Eufronio.
IL CRATERE DI EUFRONIO
Ritenuto universalmente l’opera più importate di Eufronio, il cratere è un grande calice decorato e figure rosse, alto 45.7 cm e con un diametro di 55.1 cm. Modellato dal ceramista Euxitheos è dipinto da Eufronio intorno al 515 a.C.
La scena principale, tratta dall'Iliade, narra della morte di Sarpedonte, figlio di Zeus e di Laodamia, alleato dei Troiani nella guerra contro gli Achei. Le personificazioni del Sonno, Hypnos e della Morte, Thanatos, ne riportano il corpo in patria, trascinandolo via dal campo; il dio Hermes, al centro della scena, dirige l'operazione.
Di provenienza illecita, il cratere è rimasto esposto dal 1972 al Metropolitan Museum di New York. Dal 2006 è stato riportato in Italia e dopo essere rimasto al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma) dal 2015 è definitivamente tornato al Museo Nazionale Cerite di Cerveteri.
LA KYLIX DI EUFRONIO
La seconda opera più importante è senza dubbio la Kylix (coppa di vino) di Eufronio. L’opera, che porta la prestigiosa firma del celebre ceramografo (insieme al suo allievo Onesimos) è stata restituita all’Italia nel 1998 dal Getty Museum di Los Angeles dopo lunghe indagini e trattative internazionali.
La complessa decorazione figurata riprende il tema della guerra e della caduta di Troia, che si snoda nel fregio interno in episodi isolati. Il culmine della narrazione è costituito nel tondo centrale dall’uccisione di Priamo e del piccolo Astianatte per mano di Neottolemo, figlio di Achille, alla presenza di una dolente Polissena.
La dedica ad Ercole (Hercle), incisa in etrusco sotto il piede, indica la provenienza dal santuario a lui dedicatone nell’area sacra in località Sant’Antonio (Cerveteri).
Al secondo piano del museo la visita prosegue poi con l’esposizione di altri corredi funebri (VI-V sec. a.C.) A uno di questi corredi appartiene il coperchio in terracotta che rappresenta un giovane semisdraiato a banchetto, dall'anatomia evidenziata e dalle gambe incrociate (inizi V sec. a.C.).
Gli ambienti espositivi sulla sinistra sono dedicati a testimonianze provenienti dall'area urbana, tra cui spiccano terrecotte architettoniche e lastre fittili dipinte, che dovevano decorare interni di edifici civili come di tombe e in cui dominano temi legati a gesta eroiche. Una vetrina a sé è riservata all'esposizione di una lastra rinvenuta a Ceri, la cosiddetta lastra del Guerriero, di recente restaurata.
Dagli scavi dell'area urbana provengono anche le antefisse a testa femminile rinvenute nell'area della Vigna Parrocchiale, insieme ad alcune ciotole con dedica a Hera, e gli ex voto in terracotta dal santuario del Manganello: teste, votivi anatomici, piccoli altari figurati che dal IV sec. a.C. giungono fino al periodo della piena romanizzazione di Caere (Cerveteri).(...)
[ Ссылка ]
Ещё видео!