Bangkok, (askanews) - Boicottare le elezioni del 2 febbraio: con questo obiettivo centinaia di manifestanti del partito di opposizione thailandese, il Democrat Party, hanno circondato lo stadio della capitale Bangkok dove i rappresentanti dei partiti si registravano in vista della scadenza del 27 dicembre per le candidature. È l'ultima delle iniziative che da mesi portano in piazza i manifestanti anti-Thaksin che chiedono le dimissioni del premier Yingluck Shinawatra, sorella dell'ex presidente in esilio e capo del Puea Party, da vent'anni maggioranza in Parlamento, e la fine del dominio politico della famiglia.
"Sono qui per dimostrare ai candidati alle elezioni che ci devono essere riforme: non siamo contro il voto ma sappiamo che senza riforme nulla cambierà in Thailandia".
"Non permetteremo che i tiranni governino, non glielo lasceremo fare. Preferiamo essere accusati di insurrezione piuttosto che permettere che corrompano il Paese".
"I governi del passato non sono stati trasparenti, vogliamo riforme per elezioni trasparenti".
Il People's Democratic Reform Committee chiede l'istituzione di un consiglio del popolo che supervisioni le riforme e nuove elezioni in un arco di tempo tra un anno e 18 mesi. Il partito del premier, tanto odiato dalle elite del Paese che lo accusano di corruzione, ha però il sostegno delle comunità rurali e dei lavoratori. L'esercito si è rifiutato di sostenere l'opposizione, in un Paese dove dal 1932 si sono succeduti 18 colpi di Stato, tra tentati e riusciti.
(immagini Afp)
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