"Don Giovanni in Sicilia" è un romanzo scritto da Vitaliano Brancati e pubblicato per la prima volta nel 1941.
In questo romanzo lo scrittore descrive la vita nella città di Catania, che fa da vivace sfondo all'esistenza di giovani benestanti che trascorrono il tempo a immaginare avventure erotiche. Vengono narrate avventure e sogni del protagonista, Giovanni Percolla, dall'infanzia fino all'età adulta, quasi sempre in compagnia degli amici Muscarà e Scannapieco.
Si tratta a prima vista di un quadro ironico e divertente della provincia italiana dove vengono messe in evidenza le velleità maschiliste, i vagheggiamenti erotici e tutte quelle forme di megalomania che vanno sotto il nome di gallismo. In realtà l'opera va oltre la dimensione provinciale che viene assunta da Brancati come esempio della società italiana del tempo, piena di faciloneria, velleitarismo e sogni di grandezza. Brancati crea delle macchiette nascondendo una vocazione di saggista e di osservatore attento degli atteggiamenti degli uomini in un preciso contesto storico. Lo stile dell'opera è scanzonato e beffardo.
Tratto dal romanzo omonimo con cui Brancati si impose nel 1941, l'adattamento televisivo del 1977 conserva la beffarda ironia del libro, quasi una farsa grottesca sul "gallismo" della provincia siciliana. L'ossessione del maschio italiano, più che per le donne, per i discorsi sulle donne, con tutto il loro corollario di velleitari vagheggiamenti erotici, si incarna alla perfezione nel quarantenne catanese Giovanni Percolla, qui interpretato da Domenico Modugno. L'apatica esistenza del protagonista viene scossa soltanto dal matrimonio con la marchesina Ninetta (Rosanna Schiaffino) e dal trasferimento a Milano, anche se all'uomo basterà un breve ritorno in Sicilia per ritrovare tutta l'indolenza della sua filosofia.
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