Una pila o una batteria possono immagazzinare energia elettrica molto a lungo, ma si tratta di quantità modeste di energia. Per applicazioni che richiedono quantità superiori di energia serve una fornitura attraverso una rete di distribuzione. Nel 2021 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato pari a 320.000.000 MWh. Si tratta di un quantitativo mostruoso di energia, che ci fa capire che la logica dell'accumulo locale non è fattibile. Ci sono circa 75.000 impianti di accumulo per una potenza complessiva nominale di 407 MW. Praticamente un milionesimo rispetto al nostro fabbisogno. C'è quindi un equilibrio molto delicato tra produzione di energia elettrica e consumo che deve essere mantenuto in equilibrio istante per istante. Questo è quello che fa il servizio di "dispacciamento". Cioè monitora e gestisce i flussi di energia sulla rete nazionale, assicurando in questo modo servizi di fornitura costanti e sicuri. Il sistema elettrico nazionale si può dividere in 4 segmenti: produzione, trasmissione, distribuzione e utenze finali.
Vediamoli nel dettaglio. Però prima di procedere metti mi piace a questo video.
La produzione è la prima fase, nella quale l'energia elettrica viene prodotta a partire da "fonti primarie" di energia, come ad esempio combustibili fossili o le rinnovabili.
La produzione avviene in grandi centrali oppure in impianti di tipo diffuso, come ad esempio il fotovoltaico installato su case e aziende.
Il mercato della produzione di energia elettrico è libero e i produttori sono privati che agiscono in concorrenza.
L'Italia non è un paese autosufficiente dal punto di vista energetico ed importa il 13% del suo fabbisogno. Il 40% dell'energia prodotta in Italia viene da fonti rinnovabili e gli impianti termoelettrici sono alimentati per la maggior parte da da gas metano.
La trasmissione trasporta l'energia su lunghe distanze, mediante elettrodotti ad altissima e alta tensione. Questo perché si minimizza la dissipazione per effetto Joule lungo il tragitto.
La rete di trasmissione italiana è lunga oltre 74.000 Km, cioè sei volte il diametro della terra, e sono centinaia le sottostazioni elettriche che fungono da nodi della rete di trasmissione.
In genere, la corrente elettrica prodotta ha una tensione di 25.000 V e nella sottostazione di trasformazione si eleva a 380.000 o 220.000 o 150.000 V. Ai luoghi di consegna ci sono altre sottostazioni che trasformano la tensione da alta a media, immettendola nella rete di distribuzione.
La trasmissione è di interesse strategico nazionale, e la sua gestione avviene in regime di monopolio ed è affidata a Terna Spa; che si occupa anche del dispacciamento.
La distribuzione si occupa di distribuire l'energia agli utenti finali e si sviluppa con cabine primarie (CP) che trasformano l'energia ad alta tensione in media tensione (AT/MT), e da cabine secondarie (CS) che trasformano la media tensione in bassa tensione (MT/BT).
La media tensione (15.000 e 20.000 V) è utile per usi industriali e centri commerciali. La bassa tensione (400 V) è invece utile per le utenze domestiche.
Le cabine primarie sono di proprietà del distributore mentre le secondarie si trovano in prossimità degli edifici.
La distribuzione avviene in regime di monopolio a livello locale: per ciascun territorio è ammesso un solo distributore che opera in regime di concessione.
Attualmente sono circa un centinaio i gestori autorizzati in Italia e il 90% della rete di distribuzione nazionale è gestita da E-distribuzione del gruppo Enel.
I gestori del servizio di distribuzione sono anche proprietari dei contatori installati presso le utenze finali.
Infine abbiamo le utenze finali, che concludono la rete elettrica nazionale.
I fornitori di energia rappresentano il segmento finale del mercato, vendendo energia elettrica alle famiglie e alle imprese. Si tratta delle società con cui gli utenti stipulano un contratto di fornitura di energia elettrica. In questo caso, esattamente come per la produzione, il mercato è completamente liberalizzato e in regime di concorrenza.
Concludendo. Fino alla liberalizzazione del mercato energetico italiano, con il decreto Bersani del 1999, il sistema era interamente monopolizzato dallo Stato. La produzione, la trasmissione, la distribuzione e la fornitura di energia elettrica erano gestiti da ENEL. Con la liberalizzazione del 1999 il sistema è cambiato e i mercati della produzione e di fornitura di energia elettrica sono stati aperti a società private, mentre trasmissione e distribuzione sono rimasti monopoli.
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Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.
Sommario
0:00:00 - Introduzione al Sistema Elettrico Nazionale
0:01:20 - Produzione/Distribuzione
0:04:49 - Conclusioni
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Per richieste preventivi, scrivere a:
a.rizzo@a2c.it
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