📌 Il genetista dell'Università di Roma Tor Vergata, Giuseppe Novelli, parla del tema dell'intersessualità: "Ci sono delle condizioni rare che in ambito genetico vengono definite differenze nello sviluppo sessuale o Dsd. Parliamo di circa 40 condizioni diverse con una prevalenza nella popolazione di 1 caso ogni 5-6mila nati".
La spiegazione si fa necessaria, dopo la polemica - più politica che sportiva - sollevata dal caso della pugile algerina Imane Khelif, che ha battuto per abbandono l'italiana Angela Carini. Inizialmente vittima di fake news che la indicavano come persona transgender, Khelif è invece portatrice di una caratteristica genetica chiamata iperandrogenismo, che comporta una produzione più alta di testosterone.
"Non bastano solo i cromosomi a stabilire come si diventa femmine o maschi. Sono diversi gli attori attivi in questo processo come le combinazioni di geni e ormoni. Oggi la Medicina e la Genetica sono cambiate. Una volta di faceva la 'cromatina sessuale', un banale test per vedere la presenza del cromosoma Y. Per questo nel caso della boxer algerina Khelif credo che sia necessario approfondire e avere linee guida internazionali che stabiliscano norme uguali e condivise per l'attività sportiva di chi ha una Dsd", spiega Novelli.
Secondo le definizioni date dall'Istituto Superiore di Sanità, intersex è un termine ombrello che include tutte le variazioni innate (ovvero presenti fin dalla nascita) nelle caratteristiche del sesso, caratteristiche che non rientrano nelle tipiche nozioni dei corpi considerati femminili o maschili. Queste variazioni possono riguardare i cromosomi sessuali, gli ormoni sessuali, i genitali esterni o le componenti interne dell’apparato riproduttivo.
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