La Preistoria è un lunghissimo periodo di tempo che inizia con la comparsa dei primi ominidi e termina con l’invenzione della scrittura. Dopo l’invenzione della scrittura, infatti, non si parla più di Preistoria, ma di Storia. La Preistoria si divide in due periodi: il più lungo è il Paleolitico, ossia l’età della pietra antica, che iniziò 2 milioni e mezzo di anni fa, con la realizzazione del primo oggetto in pietra e terminò circa 12 Mila anni fa. Al Paleolitico segue il neolitico, l’età della pietra nuova, che terminò 5 mila anni fa.
L'AUSTRALOPITECO
L'Australopiteco, che è l’ominide più antico. L’a., il cui nome significa letteralmente “scimmia del sud”, è vissuto 3,5 milioni di anni fa in Africa orientale e precisamente nella zona della Rift Valley, una lunghissima spaccatura del terreno causata da una serie di violenti terremoti. La comparsa di questa spaccatura modificò profondamente il territorio: le foreste scomparvero per lasciare posto alla savana, un ambiente arido con pochi alberi ed erbe più o meno alte, popolato da molte specie animali.
E fu proprio nella savana africana che gli studiosi trovarono i resti dei primi ominidi, fra cui il famoso scheletro di Lucy. Lucy era un Australopiteco donna e deve il suo nome ad una famosa canzone dei Beatles, "Lucy in the sky with diamonds".
L’a. era alto circa 120-30 cm, aveva il corpo ricoperto di peli e un cervello tre volte più piccolo del nostro. Inoltre era bipede, ma era in grado di alzarsi sulle gambe solo per brevi tratti, per osservare meglio eventuali pericoli in lontananza.
Aveva il pollice opponibile, pertanto era capace di raccogliere cibo da mangiare o sassi e rami da lanciare contro le prede e i predatori.
L’a. era onnivoro, mangiava cioè di tutto: vegetali, come piante, frutti, bacche e tuberi, ma anche insetti, piccoli mammiferi e addirittura le carogne di altri animali uccisi dai grandi predatori.
Per difendersi dagli animali feroci, di notte dormiva sugli alberi.
HOMO HABILIS
L’Homo Habilis si colloca un gradino più avanti nella storia dell’evoluzione degli ominidi, è vissuto in Africa 2,5 milioni di anni fa e il suo nome significa “uomo abile”, perché è stato il primo ominide a costruire un utensile, vale a dire uno strumento che rendeva più facili i lavori manuali. Questo utensile è stato chiamato dagli studiosi chopper: consisteva in un sasso che veniva scheggiato, così da renderlo affilato e serviva per tagliare carni, ossa, pelli e legno.
Per costruire il chopper serviva un’intelligenza e un’abilità che nessun animale o nessun precedente ominide aveva mai avuto. Il cervello dell’h.h., infatti, era più sviluppato rispetto a quello dell’a.
Era alto circa 150 cm ed era bipede. Le sue mani afferravano gli oggetti con sicurezza, viveva in piccoli gruppi ed era onnivoro. Era anche in grado di costruirsi piccoli ripari con foglie e rami, ma è probabile che di notte preferisse ancora dormire al sicuro sugli alberi.
HOMO ERECTUS
Proseguendo nell’evoluzione degli ominidi, troviamo l’Homo Erectus, che visse in Africa 1,5 milioni di anni fa, ma poi migrò in Asia e in Europa nell’arco di migliaia di anni.
L’h.e., infatti, era nomade, si spostava cioè in continuazione per seguire gli spostamenti degli animali che cacciava e di cui si nutriva.
Viveva in gruppi di poche famiglie, dove gli uomini cacciavano, mentre le donne raccoglievano i vegetali.
L’h.e. aveva un aspetto e una statura simili all’uomo di oggi, la sua postura era eretta quasi come le nostra e il suo cervello era molto più sviluppato di quello dei suoi antenati. Per questo, era in grado di realizzare utensili in pietra scheggiata molto più elaborati. Tra questi, il più importante era l’amigdala, una specie di ascia di pietra scolpita a forma di grossa mandorla, che usava per scavare la terra ed estrarre tuberi e radici commestibili, ma anche per incidere e tagliare carni ed ossa di animali.
All’h.e. si deve una scoperta davvero sensazionale. Fu infatti il primo ominide che imparò ad usare il fuoco.
Fino a quel momento, gli ominidi avevano visto il fuoco nascere dagli incendi, dalle eruzioni vulcaniche e dai lampi e lo temevano molto. Poi l’h.e. iniziò ad usare il fuoco dei rami che bruciavano negli incendi e successivamente imparò ad accendere il fuoco autonomamente e a controllarlo.
Il fuoco serviva per riscaldarsi, per cuocere le carni e renderle più masticabili e digeribili, per indurire le punte di legno delle lance rendendole più resistenti, per tenere lontani gli animali feroci durante la notte, per spaventare gli animali durante la caccia così da ucciderli più facilmente, per illuminare gli ambienti in cui si viveva e per favorire la socialità, perché attorno al fuoco si riunivano le famiglie e, probabilmente, fu proprio in simili situazioni che gli uomini iniziarono a comunicare tra loro.
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