Con Piano Finanziario abbiamo affrontato il tema dell'equilibrio vita lavoro: come gestire al meglio il proprio tempo? Come dedicare il giusto tempo ai figli e alla famiglia senza rallentare la propria crescita professionale? Non c'è una ricetta magica, bisogna trovare il proprio personale equilibrio.
E tu riesci a gestire al meglio il tuo tempo?
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PF: "È il tema dell'equilibrio tra vita personale e vita lavorativa. Lavorando online la macchina non si ferma mai. Come fai tu? È molto difficile perché i bimbi sono piccoli, voglio chiaramente dedicare tempo di qualità a loro, allo stesso tempo sono stracarico per quello che faccio e per le iniziative che lanceremo tra 6 mesi. Tu che salsa segreta hai trovato?"
LM: "Allora, di segreto c'è poco. Per me è stato più complesso agli inizi, sai adesso, ho 30 persone che mi aiutano, 30 son tante, quindi, deleghi tante cose. Chiaramente, è anche vero che più cresci, più hai persone, più queste persone ti impegnano perché hai la riunione, c'è da risolvere il problema, quindi, non finisce mai. Io la sera posso dormire, invece che controllare le email quando torno a casa da lavoro perché, grazie al cielo, quella parte lì ce la siamo svangata. Ci sono altre problematiche, magari, il cliente importante che ti vuole a Venezia sabato e tu dici "Sabato ho la famiglia" e lì chiaramente, devi fare delle scelte, devi sapere che puoi tirare un po' la corda, ma non puoi esagerare e che del tempo lo devi comunque far saltare fuori, quindi, io qualche regola me la do per cercare di salvaguardare il tempo in famiglia e cerco di rispettarla il 90% delle volte. Se vedo che c'è un'opportunità a cui non si può dire di no, quel 10% di margine per cambiare i programmi me lo tengo. Cerco di dare l'esempio ai miei figli, io credo che per i miei figli sia anche importante avere l'esempio di un padre che si spende sul lavoro con professionalità, con costanza, che lo prende con serietà e che fa vedere loro che è un lavoro che cambia la vita delle persone e questo è il modo che io ho per trasmettere dei valori ai miei figli. Il valore dell'aiuto, il valore di mettermi a servizio degli altri passa anche attraverso le cose che faccio sul lavoro. Ho imparato a dire un po' di più "No, grazie" e a rinunciare anche a dei soldi, alla luce della tripartizione oraria 10-100-1000 di cui parlavamo prima e al netto di tutto, sono consapevole che è sempre un equilibrio precario, un po' come l'equilibrista sulla fune, devi sempre monitorare di non esagerare troppo da una parte o dall'altra, altrimenti cadi giù, quindi, è una sfida continua. Sicuramente il lockdown mi ha fatto prendere più consapevolezza di queste cose, stare tutti questi mesi a casa con i miei figli, con mia moglie, 3 pasti al giorno...La riflessione che ho fatto è che il problema della conciliazione lavoro-famiglia è che tu ti fa una famiglia e i figli arrivano quando hai già una chiara routine lavorativa e infili i tuoi figli negli spazi dettati dalla routine lavorativa perché il lavoro già c'era quando arrivano loro. Il Covid ha un po' ribaltato questa cosa, io mi sono trovato a invertire questo paradigma e a strutturare la mia giornata intorno a loro che erano a casa e a infilare il lavoro che c'era negli spazi rimanenti. Questo mi ha fatto capire che questa dovrebbe essere la cosa giusta, dovrebbe essere così, il lavoro si incastra negli impegni della famiglia e non la famiglia si incastra negli impegni di lavoro. Chiaramente, c'è la consapevolezza che non si può cambiare tutto dall'oggi al domani, però già pianificare che quello può essere un punto di arrivo mi aiuta a orientare meglio le mie decisioni nel day by day."
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