[ Ссылка ]
Apollo della Casa di Giulio Polibio, The lampadophore from the House of Julius Polybius, New Light Exhibition
from the Museo Archeologico Nazionale in Naples
dalla Mostra
"Nuova Luce da Pompei a Roma"
"New Light from Pompeii to Rome" Exhibition
Villa Caffarelli Musei Capitolini
Lampadofooro, il cosiddetto “Apollo della Casa di Giulio Polibio”, una scultura di alta qualità della prima età imperiale in stile arcaico, che assume la funzione di portavassoi
the lampadophore statue, the so-called “Apollo of the House of Julius Polybius,” a high-quality sculpture from the early imperial age in the Archaic style, which takes on the function of a tray holder
CASA DI GIULIO POLIBIO
(Insula 13, civici 1-3) Il proprietario di questa casa, C. Iulius Polybius, a cui si riferiscono le iscrizioni sulla facciata e nelle adiacenze, faceva parte dell’amministrazione della città. A lui fa riferimento anche il sigillo bronzeo, rinvenuto nell’armadio collocato nel peristilio, e un’iscrizione di buono auspicio, posta davanti ad un’edicola dedicata ai Lari. La casa risale al II secolo a.C. e presenta una facciata dipinta in primo stile con alte porte decorate da cornici a dentelli. In asse con una di queste, fu dipinta una finta porta a sinistra del tablino, presso la quale furono trovate numerose anfore e cumuli di calce, che rappresentano la testimonianza di lavori in corso al momento dell’eruzione Si trattava di una domus appariscente e con una planimetria insolita rispetto alle altre case di Pompei. Il peristilio era decorato a fondo bianco con nature morte e maschere. Su di esso si affacciava il triclinio caratterizzato da un soffitto nero a cassettoni e dalle pareti interamente affrescate, dove, su una di queste, è rappresentata la scena del supplizio di Dirce. La stanza era sbarrata da una serratura in bronzo, che era stata posta per nascondere un tesoro: una statua bronzea di Apollo, un vaso con raffigurazioni mitologiche e una grande vaso bronzeo del V secolo a.C., oggetto d’antiquariato. Inoltre, è stato ritrovato il ricco mobilio che arredava la stanza dedicata al banchetto. La vista si apriva su un giardino, dove sono stati eseguiti i calchi di cinque grandi alberi da frutto, tra cui due fichi.
Data di scavo: 1912-1913; 1964-1970.
[ Ссылка ]
Ещё видео!