La presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, è intervenuta al Festival Restart per i dieci anni dell’associazione daSud: “La mafia è diventata un fatto costitutivo di alcune società”.
Restart, il Festival dell’antimafia organizzato dai ragazzi di daSud per i dieci anni dell’associazione, si è concluso con una giornata che ha visto alternarsi, nella sala conferenze della casa del Jazz, cinquanta personalità provenienti da mondi diversi per mettere in rete esperienze, idee, punti di vista e prospettive contro le mafie e per i diritti. Tra gli ospiti, anche la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, che ha ribadito concetti che le hanno attirato dure critiche negli ultimi giorni: “In alcune società la mafia è un elemento costitutivo. Negarlo vuol dire favorire il radicamento della criminalità”.
Rosy Bindi su Mafia Capitale – “Quella scoperta dalla procura di Roma è mafia. Si definisce mafia non ciò che nasce in un territorio. La mafia è un metodo, e quando c’è violenza, estorsione, inseguimento dei soldi, corruzione, rapporto con la politica, radicamento sociale, quella è mafia, e nella capitale ha queste caratteristiche”.
La mafia elemento costitutivo di alcune società – Rosy Bindi torna sulla polemica scoppiata in questi giorni, nata da alcune sue dichiarazioni sulla camorra: “Non bisogna sottovalutare la mafia di Roma, e non bisogna negarla, altrimenti non si fa altro che alimentarla. La mafia è diventata un fatto costitutivo di alcune società proprio perché si è sottovalutato e negato che esisteva. Dire che non c’è la mafia a Roma fa creare il presupposto perché questa si radichi”.
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