L’Eremo di Santo Spirito a Majella è di una potenza disarmante. All’arrivo troverai questo lungo viale ed in fondo l’edificio incastonato nella roccia. Le fontane d’acqua fresca di montagna, rompono il silenzio della natura. La Valle sottostante è ricca di torrenti ed i versi degli animali selvatici riecheggiano nei boschi. La visita all’Eremo inizia dalla piccola chiesetta molto suggestiva. Varcata la bellissima porta in legno scolpita a mano si accede alla navata unica mentre in alto è visibile la scritta “Porta Coeli”. Lateralmente invece si accede alla parte posteriore e si sale fino alla scala Santa per arrivare all’oratorio della Maddalena dove si ha una vista della valle molto suggestiva.
Le prime notizie storiche sull’Eremo di Santo Spirito a Majella risalgono al 1.053 quando il futuro Papa Vittore III vi dimorò insieme ad altri Eremiti. Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, vi arrivò nel 1.246 e lo ristrutturò costruendo, nel corso degli anni, altri locali adibiti agli eremiti che si aggiungevano alla comunità.
Successivamente, nel trecento, vi soggiornò il beato Roberto di Salle mentre nei secoli successivi conobbe un lento declino fino al 1.586 quando ottenne il titolo di Badia con il monaco Pietro Santucci da Manfredonia che fece costruire la scala Santa che conduce all’oratorio di Santa Maria Maddalena.
Il Petrarca cita questo eremo nella sua opera “De Vita” descrivendolo come luogo solitario, adatto all’ascesi spirituale.
Nei mesi estivi si svolge una messa pomeridiana la domenica mentre il 29 agosto si celebra la perdonanza e chi si confessa e si comunica lucra l’indulgenza plenaria.
L’Eremo si trova a circa 1.130 m s.l.m. ed è raggiungibile in macchina seguendo le indicazioni da Roccamorice (PE).
Per informazioni sugli orari di apertura clicca sul seguente link: [ Ссылка ]
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