La canzone scritta da Marcello Stillitano è interpretata dallo stesso autore, coadiuvato da Claudia Arvati, nota vocalist di Gigi D'Alessio, Alex Britti, ed altri artisti di spessore nell'ambito della musica discografica. Il brano è stato arrangiato da Adelmo Musso, evocando la musica d'epoca e la suggestiva atmosfera che richiama, unitamente al testo, in circa 4 minuti, le gesta dei popoli che hanno percorso il territorio di Stilo e lasciato le loro orme.
Hanno preso parte alla realizzazione del brano Claudia Arvati, che interpreta come voce solista femminile, Sergio Marinelli, Frankie Lovecchio, Piero Poleggi e Daniele Vit.
Cenni storici su Stilo. Città del Sole.
Le origini di Stilo sono legate al periodo greco in cui è stata distrutta da Dionigi di Siracusa e edificata in 3 diversi luoghi, (nel promontorio di Cocinto, attuale Punta Stilo, durante il medioevo nei pressi della fiumara Assi e infine sul Monte Consolino).
La città di Stilo, nel periodo del basso impero romano, era considerata la Kaulonia italiota e solo successivamente cambiò il nome in Stilida, con riferimento alla fiumara Stilaro, dalla forma del promontorio allungato e dalla colonna del tempio di Giove Omorio.
Nel VI secolo divenne parte dell'Impero Bizantino e nel 982 è stata danneggiata dalla battaglia tra Ottone II e gli arabo-bizantini. Causa di tutte queste incursioni nel lungo periodo medievale, gli abitanti, già stabilitisi sulla costa del litorale, si addentravano sempre più verso l'entro terra, creando nuovi nuclei medievali nella Vallata dello Stilaro, fino ad arrivare sul Monte Consolino, per scendere alle sue pendici, dove si trova oggi Stilo. La Città del Sole ha resistito ad altre invasioni belliche, fortificandosi con le cinta murarie e trovando accesso esclusivamente tramite le cinque porte: Porta Reale (all'ingresso del Borgo), Porta Stefanina (all'uscita del Borgo), Porta Terra, Porta Scanna li Gutti, Porta Cacari.
Solo con il periodo normanno Stilo diventa di Regio Demanio, a differenza di altre città, come Cotrone, Catanzaro e Gerace, che rimanevano proprietà di signori feudali. Nel IV secolo, però, Carlo V di Spagna ha revocato tali privilegi.Fino al 1094, anno in cui Ruggero II concesse alcune terre demaniali ad istituti religiosi, Stilo comprendeva tantissimi casali. In seguito,sotto il dominio di Carlo D'Angiò,la città di Stilo divenne Demaniale: il suo castello era munito di reale presidio contando per una delle principali fortezze della provincia.
I giacimenti di Stilo risultano donazione del Conte Ruggero il Normanno e la ferriera attorno al monte Stella, appartenuta agli Aragonesi, ceduta poi da Carlo V a Cesare Fieramosca, fratello del famoso Ettore.
Nel 1540, Carlo V di Spagna vendette le terre demaniali di molti paesi, tra cui Stilo, poiché serviva denaro per difendere i territori italiani dalle invasioni turche. Stilo finisce nelle mani del marchese Spagna, Concublet di Arena. Il 5 settembre 1568 nacque a Stilo il filosofo Tommaso Campanella. Nel 1575 il re di Spagna Filippo II restituisce il Demanio e la contea a Stilo, sotto il dominio di Filippo III avviene una ribellione capeggiata da Campanella e soffocata dal governo spagnolo.
La gestione del Regio Demanio era rappresentata da varie figure tra cui la più importante il Sindaco coadiuvato dagli assessori, che restava in carica un anno. La giustizia era rappresentata dal Giudice, insieme all'avvocato e all'auditore. Ad essi era unito il Baglivo, magistrato, poi c'era il Mastrodatti, cancelliere che redigeva gli atti dei processi, il Baiulo, magistrato che rappresentava il potere del sovrano, il Capitano, incaricato di gestire la giustizia criminale insieme a una corte e un notaio. Il Mastrogiurato eseguiva gli ordini del Capitano. Nel 1783 un terremoto danneggia il borgo di Stilo.
Dal 2000 è stata ripresa la celebrazione del Palio di Ribusa che avviene ogni prima domenica di agosto, attirando numerosi visitatori e rappresenta la rievocazione storica della consegna della bandiera al Mastrogiurato della città da parte del delegato del Regno. Lo svolgimento della manifestazione è stato ricostruito in base a documenti del 1656 e del 1717. I protagonisti del Palio sono artisti professionisti provenienti da tutto il mondo, che indossati i costumi d'epoca, imbracciano archibugi e cavalcano
destrieri.
(tratto da "Stilo e il suo Regio Demanio")
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