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Per invecchiare bene sappiamo quanto sia importante mantenere attiva la mente e il corpo, avere uno stile di vita sano fin da giovani e non far mai mancare stimoli sociali e culturali. Ma nonostante questo le fragilità fisiche e psichiche della terza età sono molte, e le attenzioni da porre alle varie problematiche devono essere mirate e personalizzate per far sì che la qualità della vita, nonostante le malattie croniche e i tanti farmaci assunti, sia comunque buona. E per far questo è fondamentale una attenta anamnesi delle condizioni fisiche e psichiche, una scelta oculata dei farmaci per evitare effetti collaterali (che talvolta mimano anche patologie neurologiche come un parkinsonismo) e interazioni, una valutazione del declino cognitivo e una attenzione all'ambiente in cui gli anziani vivono per evitare il rischio cadute che tante conseguenze porta con sè. E per parlare di tutte le problematiche legate alla terza età abbiamo incontrato il Prof. Ferdinando Schiavo, Specialista in Neurologia, che ha recentemente pubblicato il libro "Malati per forza" in cui "per forza" si riferisce al fatto che spesso una politerapia - necessaria per tenere sotto controllo le varie patologie - porta con sè anche il rischio di ulteriori difficoltà. Tanto più che molto spesso i farmaci utilizzati (antidepressivi,ansiolitici, benzodiazepine, ma anche farmaci più comuni come antiemetici o antidolorifici) non vengono mai testati sugli anziani e quindi è sempre estremamente difficile individuare il rischio beneficio. E proprio per ridurre il carico di farmaci - o ritardarne il più possibile l'utilizzo - è importante invecchiare in buona salute - e alimentazione e attività fisica giocano un ruolo prioritario in questo - per far sì che magari un diabete o una ipertensione possano insorgere il più tardivamente possibile evitando quindi il ricorso a molecole di sintesi per riportare i valori nella norma. E parlando di anziani non si può non parlare di fragilità fisica (mancanza di equilibrio e perdita di tono muscolare portano spesso a cadute con conseguenti fratture) che può essere gestita creando per loro un ambiente a misura (le case per gli anziani devono prevedere ausili e device che li aiutino a non correre rischi, ma anche essere prive di ostacoli banali come ad esempio i tappeti) e di declino cognitivo che talvolta è solo un lieve appannamento delle capacità cognitive, ma purtroppo spesso è solo l'inizio di una demenza come ad esempio l'Alzheimer, patologia che destabilizza tutta la famiglia che deve essere aiutata ad elaborare un lutto quale la "perdita" emotiva del proprio caro. Anche la depressione o l'apatia sono caratteristiche da non sottovalutare nell'anziano e il trattamento farmacologico deve essere adeguato e tempestivo. Da ultimo parliamo anche dell'importanza del rapporto medico paziente quando si è in presenza di un paziente anziano con patologie croniche e il Prof. Schiavo ci ricorda i quattro cardini dell'alleanza terapeutica e che devono ispirare ogni medico: empatia (devo comprendere ciò che provi), informazione (hai il diritto di conoscere le tue malattie e le tue terapie), comunicazione (devo trovare il tempo di parlare con te per ascoltare e spiegare) e professionalità (devo fare il possibile per curarti al meglio) per far sì che l'ageismo (e cioè l'atteggiamento che sottovaluta le problematiche degli anziani ) sia sconfitto per sempre e ogni anziano riceva le migliori cure non necessariamente per guarire ma per garantire la miglior qualità di vita possibile.
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