Mercoledì sera era andata al bar per salutare gli amici e giovedì mattina sarebbe partito per tornare dalla sua famiglia a Gravina di Puglia. Quella notte, però, è successo qualcosa che ancora nessuno riesce a spiegarsi. Non se lo spiega l’amico di Rocco Desiante, quello che gli ha prestato la casa dove era ospite da lunedì a Castiglione di Cervia e che hai nostri microfoni ci ha raccontato delle sue ultime ore di vita. Non se lo spiegano gli amici del bar, dove Rocco stazionava da diversi giorni e, per il momento non se lo spiegano gli investigatori, anche se le tracce nelle quali cercare una risposta non sono poche. Un intero pulmino di reperti è stato infatti caricato lunedì pomeriggio dai Ris di Parma. Tra questi anche tanto sangue, che potrebbe essere di proprietà non solo della vittima ma anche dei suoi carnefici e, soprattutto, le impronte che potrebbero essere la vera e propria firma del delitto. All’appello, tuttavia, manca il cellulare che, con ogni probabilità, è stato portato via dall’assassino. Ora si attendono i risultati delle analisi e dell’autopsia, che stabilità con precisione giorno e ora della morte e soprattutto le modalità di un delitto che ha lasciato sgomenti gli abitanti del piccolo paesino del comune di Cervia, così come spiega il sindaco.
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