COIBENTAZIONE, Con gli attuali costi del riscaldamento è indispensabile una buona coibentazione che però non deve influire sulla luminosità. Tutte le serre professionali per coibentare usano un impianto “mobile” con i teli Svensson, dal nome del suo ideatore il danese Svensson*, in inverno di notte trattengono il calore ed in estate ombreggiano, hanno il vantaggio di non limitare la luminosità e sono sicuramente la soluzione migliore, anche se costosa. Se optate per la serra in ferro vetro, usate i moderni portavetri in alluminio, i vetri vengono fissati con guaine in gomma evitando i ponti termici, un tempo si usavano porta vetri in ferro o lamiera ed i vetri venivano fissati con stucco, le parti metalliche sono dei ponti termici che trasmettono il freddo all’interno. Si può creare all’interno della serra un’intercapedine con appositi film plastici, attualmente i migliori sono costituiti da 3 strati, i 2 esterni in pvc e quello interno in eva (etil vinile acetato), uniscono ad un’ottima coibenza un’ottima luminosità e costi contenuti. La priorità in una serra è la massima luminosità in inverno, di conseguenza le coibentazioni che riducono luminosità sono da evitare. Durante la crisi energetica del 1979 il costo del riscaldamento si è impennato di brutto, per coibentare l’interno della serra delle Cattleya abbiamo fatto un’intercapedine con un film di polietilene, pessimo come coibenza e luminosità, ma questo l’abbiamo scoperto dopo, quell’anno le Cattleya sono fiorite male, pochi fiori e di qualità scadente per la scarsa luminosità. In quegli anni in Danimarca hanno inventato i teli Svensson.
*Teli Svensson, sono costituiti da piccole strisce di plastica alternate a strisce d’alluminio, le strisce di alluminio riflettono gli infrarossi, di giorno ombreggiano e di notte trattengono il calore. Circa 35 anni fa in un viaggio in Danimarca per visitare una grande mostra di floricoltura ho assistito ad una conferenza di Svensson, diceva che in inverno, quando al mattino si aprivano le aperture della serra, sentiva l’aria fredda sulla testa, Svensson era calvo come il sottoscritto, e lì ha avuto l’idea dei teli che portano il suo nome.
VENTILAZIONE, La ventilazione serve in estate per abbassare la temperatura ed in inverno per il ricambio dell’aria e soprattutto per le piante è bene non avere aria stagnante. In estate, per avere una ventilazione naturale, basta qualche apertura nella parte più alta e bassa in modo che si crea l’effetto camino, in una piccola serra hobbistica ne bastano pochissime, in una serra di una decina di metri quadri è sufficiente un’apertura sul tetto e una o due in basso o anche una porta aperta. In primavera ed autunno la sera le aperture vanno chiuse e riaperte al mattino quando la temperatura sale oltre il valore ottimale. Se le aperture sono motorizzate e collegate ad un termostato si apriranno e chiuderanno automaticamente alla temperatura impostata, una gran comodità. In questo caso sono consigliabili un paio di aperture a gas, sono costituite da un cilindro contenente un gas che si espande con il calore, collegato ad un’apertura la apre quando la temperatura raggiunge il valore stabilito che viene impostato stringendo o allentando una vite. Sono soldi ben spesi, queste aperture funzionano sempre, se manca l’energia elettrica in una giornata di sole la temperatura in serra sale a livello forno, è l’effetto serra, e in poco tempo potreste trovare tutte le piante “cotte*”, e poi non ha prezzo non avere la preoccupazione che magari per un guasto o un black out le aperture restino chiuse. Nei nostri lunghi inverni le aperture si aprono poco o niente, per cui manca la ventilazione naturale, serve un ventilatore per evitare l’aria stagnante, non deve fare vento, basta un minimo movimento d’aria. Serve invece un ricambio d’aria, per cui, nelle ore meno fredde, aprendo un pochino le aperture, basta meno di un minuto per ricambiare l’aria.
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