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Le difficoltà economiche generate dall’emergenza sanitaria si sono rivelate di ampia portata, fin dalle prime settimane di marzo. Il 70% dei Centri di ascolto Caritas della Chiesa di Reggio Emilia - Guastalla ha avuto un aumento di richieste. E di fronte alla crescita del numero di persone e famiglie che si sono trovate in povertà la Caritas diocesana ha moltiplicato gli sforzi per ascoltare, servire, sfamare, aiutare e accogliere.
La Mensa Caritas di via Adua si è trasformata per fare fronte all’emergenza. Innanzitutto qui sono confluite le risorse delle altre due mense cittadine: del Vescovo e dei Cappuccini. Anche il personale in servizio è cambiato per tutelare i volontari più anziani.
Se guardiamo alle persone servite, il numero dei beneficiari del servizio mensa è passato da 100 a 150. Ad ognuno vengono consegnati pranzo e cena (mentre in precedenza si distribuiva un pasto solo). Alle porzioni distribuite sul posto si sommano le 120 preparate in via Adua per sei strutture di accoglienza in provincia sprovviste di cucina.
Complessivamente dunque, nella mensa diocesana, si preparano ogni giorno oltre 400 pasti, tutti da asporto poiché l’emergenza sanitaria non consente di accogliere le persone nel salone.
In questa fase emergenziale la responsabilità della mensa è stata affidata agli operatori del Centro d’ascolto diocesano con il supporto indispensabile di Protezione Civile e Croce Rossa.
Tra i nuovi volontari della mensa ci sono anche alcuni giocatori del Valorugby che, con il campionato sospeso hanno offerto il loro contributo e hanno stupito tutti per la loro capacità di controllare i carichi pesanti…
Il servizio di Emanuele Borghi è stato trasmesso sabato 25 e domenica 26 maggio 2020 da Telereggio
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