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Risarcimento Danni Sanitari, Malasanità
Danni sanitari, malasanità in chirurgia generale.
In chirurgia generale moltissimi sono gli interventi chirurgici e di conseguenza, per statistica, moltissimi sono i danni che vengono provocati.
Molto spesso il paziente è indotto dal chirurgo e dalla sua equipe a pensare che spiacevoli conseguenze possano succedere e quindi è normale che accadono. Ma non è affatto così è la legge parla chiaro: si definisce danno sanitario un peggioramento della salute qualsiasi derivante da una pratica medico-chirurgica.
Quanto sotto descritto da luogo al diritto di risarcimento.
1. Quindi ad esempio le aderenze post - operatorie, la cui incidenza supera addirittura il 50% dei pazienti sottoposti a intervento pelvico è uno dei danni più spiacevoli e frequenti. La necessità di ricorrere a un'operazione successiva per andare a risolvere il danno, molto spesso nelle donne, nel caso di aderenze pelviche, può portare addirittura a danni ancora più. gravi, come ad esempio, la sterilità.
Altri danni molto frequenti secondari a pres naz di aderenze post chirurgiche correlate sono la costipazione o l’ostruzione dell’intestino tenue con tutto quello che ne consegue.
2. Un altro errore molto frequente in chirurgia generale è quello delle clips mal posizionate,
3. la comparsa di emboli o tromboembolie dovute a mancata terapia anticoagulante post chirurgica possono provocare un'embolia cerebrale con grave perdita improvvisa di forza a un arto op pure l’incapacità di parlare, anche per un breve periodo, o la perdita improvvisa della vista fino alla paraplegia, alla tetraplegia e alla morte.
4. Le embolie post intervento chirurgico possono essere anche periferiche. Un dolore acuto a un arto può essere appunto l’indizio di embolia arteriosa periferica.
5. Molto spesso si verifica l’errata esecuzione di un intervento chirurgico o addirittura l’errato approccio terapeutico alla patologia con la messa in opera di un intervento non necessario alla risoluzione del problema stesso;
6. Altrettanto spesso si verifica che l'intervento che è stato praticato per rallentare l’esito infausto di una malattia ha invece comportato la perdita della chance di vivere per un periodo di tempo più lungo rispetto a quello poi effettivamente vissuto.
7. frequentissimi sono i gravi danni provocati dalla dimenticanza, quasi sempre dovuta alla negligenza, di cotone idrofilo, garze o addirittura ferri chirurgici nell’addome dei pazienti. Problematiche che, nei casi più lievi hanno aggravato di molto le condizioni di salute dei pazienti e nei casi più gravi, sono addirittura sfociate nella morte del paziente.
8. Molto frequenti sono le infezioni post-operatorie che possono portare a conseguenze gravi a volte fino al punto da compromettere seriamente il processo omeostatico, con conseguenze addirittura letali per la persona.
9. Lesioni di nervi, vasi e organi adiacenti, durante gli interventi chirurgici, rappresentano altri danni molto frequenti. La paralisi dei muscoli e le parestesie ma anche la perdita della sensibilità nell’area in cui si distribuisce quel particolare nervo sono generalmente i sintomi più comuni della lesione.
10. Il chirurgo, ma anche la struttura ospedaliera, in caso di negligenza per mancata diagnosi di una grave patologia che determina la morte del paziente dopo una lunga e dolorosa agonia, sono responsabili in toto di tutti i danni provocati al paziente.
11. Frequenti sono le infezioni prese in sala operatoria durante un intervento chirurgico. Le cronache dei giornali sono piene di casi di pazienti operati con successo ma usciti dall'ospedale con un'iniezione grave quale ad esempio l'epatite B contratta in sala operatoria.
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