“Eravamo in mare da oltre 12 ore. Dopo qualche ora di navigazione il motore ha smesso di funzionare e abbiamo iniziato a imbarcare acqua dopo poco. Eravamo terrorizzati. Molti di noi sono scoppiati in lacrime quando hanno visto la vostra nave venire in soccorso. Eravamo allo stremo”.
Oggi abbiamo salvato 55 persone con la Life Support. Quando ci siamo avvicinati, abbiamo trovato un’imbarcazione in condizioni di grave pericolo:
“Era così sovraccarica che molti viaggiavano a cavalcioni sui tubolari. L’odore di benzina era fortissimo. I loro corpi erano impregnati di benzina, molti avevano ustioni sulle gambe e contusioni, dovute alle condizioni del viaggio” racconta Albert, uno dei nostri soccorritori.
Qui nel Mediterraneo, siamo testimoni della vera emergenza migranti: non gli arrivi in Italia, ma le persone che muoiono in mare, in media una ogni 4 ore. Oggi abbiamo salvato 55 persone, ma non sapremo mai quante altre persone, nelle stesse ore, sono state riportate in Libia o sono naufragate e annegate in silenzio.
“È come se il Mediterraneo fosse una zona di guerra”, spiega Emanuele, capomissione della Life Support.
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