“Ponteggi e imbracature” è il tema della puntata 14 della trasmissione “Edilizia Sicura-Il mondo dell’edilizia a 360°”, stagione 2017-2018, in onda a marzo 2018 su NettunoTv canale 99 del digitale terrestre, DI.TV canale 90, DI.TV/Tele1canale 92, LepidaTV canale 29 e 59 e su YouTube al canale “Edilizia Sicura-Cpto Bologna”.
Lavorare in altezza richiede riflessi pronti e un consapevole utilizzo dei dispositivi di protezione, oltre a una buona preparazione e una costante formazione.
Un sistema anticaduta si basa su tre elementi: un punto di presa sul corpo, un punto di ancoraggio (fisso o creato appositamente in cantiere) e un sistema di collegamento.
Il cordino di posizionamento è un sistema di collegamento tipico del lavoro su scale o tralicci ed è senza dissipatore di energia. È composto da una pinza di ancoraggio e un moschettone che attracca sull’imbragatura e può dare la possibilità di regolarsi accorciando o allungando la distanza della propria posizione.
Il doppio cordino anticaduta, invece, si distingue per la presenza del dissipatore di energia, un elemento costituito da una fodera tessile o in polietilene vicino al moschettone (che va collegato a un punto di ancoraggio dorsale o sternale) e con la funzione, in caso di caduta, di far rimanere l’energia sviluppata rispetto al corpo dell’operatore nell’ambito di circa 600 kg (limite previsto dalle norme tecniche). Vi sono poi vari anelli di collegamento e le pinze di ancoraggio che permettono all’operatore di muoversi in quota e lavorare in sicurezza. La doppia pinza e il doppio cordino agevolano lo spostamento sull’impalcatura tra un punto sicuro e un altro, senza mai scollegarsi da essi.
L’imbracatura più performante è quella dotata di cintura e punti di posizionamento (per chi deve stare fermo su una scala o un traliccio), i due punti di ancoraggio metallici anticaduta sternale e dorsale, una parte superiore (spallacci), una parte inferiore dotata di gambali ed eventuale seggiolino posteriore (per permettere all’operatore di lavorare anche in condizioni di comodità).
Esistono varie tipologie di ponteggi, come quelli a tubi e giunti e quelli a telai e prefabbricati. I primi sono composti da tubolari metallici fissati tra loro con morsetti ortogonali; gli altri sono realizzati assemblando a incastro nelle boccole gli elementi che lo compongono. Il libretto che accompagna ogni ponteggio riporta le istruzioni di montaggio da seguire attentamente e deve sempre essere custodito in cantiere. Per la salita e la discesa si devono utilizzare le scale interne al ponteggio, posizionate in modo sfalsato, senza che vi sia un’apertura continua tra di esse (in generale, il piano di calpestio, in metallo o tavole di legno, non deve mai presentare aperture, solo il cancelletto mobile per permettere all’operatore di salire e scendere da un piano all’altro). Tra gli elementi fondamentali del ponteggio ci sono il parapetto, con corrente superiore, corrente intermedio e la tavola fermapiedi, e un corretto ancoraggio delle parti (punti di fissaggio a cravatta, con tubi e giunti che lo bloccano saldamente a pilastri o muri del fabbricato).
Il ponteggio, che deve essere anche fornito di mantovane o parasassi verso l’esterno, è esposto alle intemperie e alle sollecitazioni conseguenti il suo utilizzo, quindi va controllato, mantenuto e manutenuto correttamente per tutta la durata dei lavori.
Le fasi di montaggio e smontaggio vanno affidate a personale esperto, dotato di cinture di sicurezza.
Prima di partire con i lavori va prestata attenzione alla stabilità del piano di appoggio: alla base vanno messe delle tavole di ripartizione, utili a distribuire il carico degli elementi che lo costituiscono. Fondamentale per non far muovere il fondo del ponteggio è la basetta: quella fissa è composta da un piatto di acciaio (con dei fori per fissarvi i chiodi) e un elemento a spina all’interno del quale si posiziona un tubo; quella regolabile è caratterizzata da uno snodo sulla ghiera filettata che si alza e si abbassa per regolare l’altezza del tubo a seconda di ostacoli e necessità.
Terminato il cantiere, le parti del ponteggio vanno pulite, smontate con cautela e osservate: in caso di danneggiamenti o piegature (ad esempio di pedane o tavole fermapiedi) non vanno assolutamente riutilizzate.
Gli intervistati sono Massimiliano Mengoli (Docente IIPLE Bologna) e Ugo Di Camillo (Ingegnere esperto in sicurezza dei cantieri).
“Edilizia Sicura” è a cura di Iiple-Istituto professionale edile di Bologna e parla di sicurezza sul lavoro, efficientamento sismico ed energetico, sostenibilità, ambiente, infortuni e prevenzione, malattie professionali, nuove tecnologie, aggiornamento sui temi relativi al lavoro edile, formazione.
In ogni puntata si approfondiscono uno o più argomenti, con interviste, focus sul mondo delle costruzioni e sulle molteplici attività dell’Istituto professionale edile, presente sul territorio della Città Metropolitana di Bologna da oltre 70 anni (www.edili.com).
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