Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 14 febbraio 2013.
A Palermo, allo Zen, le case popolari sono gestite e assegnate dalla mafia. Operazione della Squadra mobile e della Direzione investigativa antimafia. 13 arresti.
Ecco il testo :
A Palermo Zen è Zona espansione nord, ed è zona franca, nel senso non di benefici e agevolazioni, ma affrancata dal resto della città. Qui comanda Cosa nostra, e a capo dell' Istituto autonomo case popolari vi sono i mafiosi. E' la mafia che mafia gestisce e assegna gli alloggi popolari. Adesso la Squadra mobile, la Direzione investigativa antimafia e il Commissariato di San Lorenzo hanno sgominato il business. 13 arrestati. Per abitare una casa occorre pagare una tassa di 20mila euro al clan, più acqua e luce. Se non paghi, la sorpresa è un coltello puntato alla gola, altrimenti fuori di casa. Ecco perchè i 13 indagati, a vario titolo, oltre che di associazione mafiosa, rispondono anche di estorsione e violenza. L' inchiesta è scattata a seguito della denuncia di alcuni residenti del quartiere, onesti lavoratori, stanchi di pagare. E poi vessazioni e soprusi : ad esempio, rientrate a casa, e la vostra casa è occupata da altri perchè è stata venduta ad altri. Ecco perchè il titolare delle indagini, il procuratore aggiunto, Vittorio Teresi, dichiara che "allo Zen lo Stato di diritto è stato sostituito da un regime autarchico retto dalla violenza e dalla sopraffazione, che costringe i suoi abitanti ad attestarsi a una cultura della rassegnazione". Anche alcuni collaboratori della giustizia hanno contributo a svelare l' incubo "Casa nostra" allo Zen. Salvatore Giordano, a verbale, non ha esitato più di tanto. Le sue parole sono state: "i casi popolari su nuostre". E un altro pentito, Sebastiano Arnone, spiega come le case dell' Istituto autonomo case popolari, che dovrebbe assegnarle, sono state invece gestite e vendute sottobanco dalla mafia. "Ad alcune persone sono assegnate le case allo Zen, ma non hanno intenzione di abitarle e riconsegnano le chiavi. Una talpa informa la mafia dello Zen, che tramite un prestanome ottiene la casa vuota, e poi la stessa casa è rivenduta, a 20 o 25 mila euro. Oppure, un metodo più facile : "alle persone assegnano le case, però, quando entrano, dentro vi sono i mafiosi, e allora "scusate il disturbo", e i legittimi assegnatari rifiutano l'alloggio popolare. In un garage la Polizia ha scoperto il libro mastro dei condomini dello Zen. Oltre 200 famiglie schedate, costrette a pagare per acqua e luce. La mafia ha allacciato le case abusivamente alle reti. E pretende 10 o 20 venti euro al mese per ogni famiglia. Chi non paga, a secco e al buio. I 13 sono Litterio Maranzano, Antonino Pirrotta, Salvatore Vitale, Giuseppe Covello, Giovanni Di Girolamo, Michele Moceo, Rosario Sgarlata, Franco Mazze', Giovanni Ferrara, Antonino Maranzano, e poi Angela, Antonino e Salvatore Spina.
Ruoppolo Teleacras - Zen e mafia, 13 arresti
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