Andrea Castagnetti, biotecnologo molecolare e CEO di Wellmicro, ci parla del microbiota intestinale, l’insieme degli organismi presenti nell’organismo umano (batteri, virus ed eucarioti).
COS’È IL MICROBIOTA INTESTINALE?
Abbiamo sempre considerato i microbi un nemico da sconfiggere, in realtà grazie a un miglioramento tecnologico risalente a una decina di anni fa, oggi abbiamo rivoluzionato completamente questo concetto. Gli scienziati hanno a disposizione delle nuove tecnologie come tecniche di sequenziamento (analisi del profilo genetico e metabolico partendo da un campione di feci) e grazie a questi avanzamenti tecnologici hanno sviluppato ricerche scientifiche specifiche sulla composizione batterica del microbiota intestinale.
Il microbiota intestinale contiene infatti un numero di geni 100 volte superiore rispetto all’ospite, ha al suo interno componenti ereditabili e può essere modificato dalla dieta, dalla chirurgia o attraverso una terapia antibiotica.
CHE RUOLO HA IL MICROBIOTA?
I microbi del nostro intestino eseguono importantissime funzioni, una delle più importanti è quella di “educare” e far maturare il nostro sistema immunitario sin dalla nascita: è proprio il rapporto che si istaura, tra la controparte batterica e il sistema immunitario a determinare l’efficienza, il mal o buon funzionamento.
Il microbiota intestinale lavora all’unisono con l’ospite, promuovendone quindi la salute.
Altro un ruolo importante del microbiota intestinale è quello nel metabolismo energetico, ovvero la capacità del nostro organismo di trarre e immagazzinare l’energia che noi ingeriamo attraverso la dieta.
Squilibri nel microbiota possono essere causa di malattie dell’apparato gastroenterico (come le malattie infiammatorie intestinali o le neoplasie del colon-retto), e di malattie metaboliche come l’obesità o le epatopatie, cioè le patologie a carico del fegato.
IL “SECONDO CERVELLO”
Uno degli ambiti più affascinanti e recenti degli studi sul microbiota è l’aspetto che si concentra sull’indagine del cosiddetto “secondo cervello”, o in generale, della stretta relazione tra cervello e intestino. Secondo recenti pubblicazioni il microbiota è un ruolo centrale nell’asse intestino-cervello (Gut-brain axis) che influisce sulla genesi di alcuni sintomi delle malattie, ma anche del controllo di alcuni stati emotivi e del benessere generale.
Risulta quindi evidente quanto sia importante considerare l’analisi del microbiota un passaggio consigliato per trarne informazioni di tipo clinico.
IL TEST DEL MICROBIOTA
Il test che oggi è disponibile consiste in un semplice campionamento di feci, dalle quali si riesce a estrarre in Dna batterico necessario all’analisi e alla ricostruzione di questo ecosistema. A valle dell’analisi, quindi per il nostro medico che oggi, aggiungendo questo tassello, all’intero mosaico, può pianificare un intervento terapeutico personalizzato, come prima non era possibile.
Una migliore conoscenza dei meccanismi e del contributo del microbiota alle malattie dentro e fuori l’apparato gastroenterico permetterà quindi di sviluppare nuove terapie, per trattare e prevenire le patologie ad esso collegate.
Per alcune malattie dell’apparato gastroenterico è possibile usare il microbiota intestinale per rilevare malattie prima della diagnostica tradizionale. In futuro, si potrà quindi pensare di stratificare più accuratamente i pazienti tramite il microbiota, così da arrivare a trattamenti più efficaci e personalizzati.
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